I formaggi e il vitigno Ribona, le Marche
ancora al top del food: i consigli del Corriere
per i peccati di gola a casa o al ristorante

Mercoledì 20 Settembre 2023, 08:56 - Ultimo aggiornamento: 23 Settembre, 11:28 | 3 Minuti di Lettura

I formaggi delle Marche protagonisti a Bra con SlowFood

Si dice che il formaggio non sia altro che la corsa del latte verso l’immortalità. Ed è questa nobiltà che Slow Food ha celebrato a Bra con la 14^ edizione di “Cheese” la manifestazione internazionale dedicata ai formaggi a latte crudo e alla loro biodiversità. «Ha riunito fino a lunedì 18 settembre - spiega il presidente di Slow Food Marche, Vincenzo Maidani - un popolo di pastori, casari, affinatori intorno al claim “Il sapore dei prati”, per sottolineare come dal latte di animali alimentati al pascolo derivino i formaggi migliori, rispettosi dei territori, del benessere animale e della nostra salute».

Il plurale singolare

Un evento importante dove precisa Maidani «siamo ben presenti “con il nostro “plurale singolare” ossia con la nostra complessa e articolata realtà territoriale dove mettiamo in luce i cibi che rappresentano le differenti comunità e le intime contaminazioni alimentari tra queste ultime». Insomma, a Bra, con il supporto della Regione, le Marche si presentano con una serie di appuntamenti che mettono al centro il saper fare delle comunità marchigiane «presenti e future – incalza il presidente - per renderle è vero visibili al pubblico e per dare un’ulteriore conferma della possibilità che hanno di innovare in maniera sostenibile, rigenerando territori e persone». Particolarmente interessanti le sinergie scelte da Slow food Marche.

Le degustazioni

Con la degustazione “Come nascono i pecorini affinati in una grotta di tufo del 1400”, Claudia Ridolfi dell’azienda “Le affinità gustative” racconta i suoi formaggi riconosciuti Pat ossia Prodotti agroalimentari tradizionali. Claudia cresciuta a “pane e formaggi” nell’antica Fattoria della Ripa della mamma ad Orciano ha il vantaggio di essere figlia d’arte. Affina i suoi pecorini in una grotta di fronte alla Rocca di Mondavio. Ambiente che garantisce temperature ed umidità costante alle forme e, ricco di muffe e lieviti, regala particolari sapori e profumi. Sfrutta orci di “Ceramica d’uso di Fratte Rosa” (nuova comunità Slow Food) e botti in legno di rovere, scrigni di pecorini da oltre 30 anni e un sistema di griglie. Propone formaggi stagionati classici, alle foglie di noce (quotatissimo tra i gourmet), di vite, con strutto e pepe nero, di crusca di grano, di vino rosso Piceno, di fieno e fiori di acacia e poi uno con segretissime erbe aromatiche. Nec plus ultra, Claudia, nella sua grotta, dà l’opportunità al visitatore di vestire e portare a casa il proprio pecorino.

I laboratori

Altre degustazioni: “Perché formaggi e confetture si abbinano bene?” Un laboratorio in cui Barbara Mochi dell’azienda Artis Cibaria di Macerata presenta le confetture ottenute da alcuni Presìdi Slow Food marchigiani; l’abbinamento Fave e Pecorino, in cui Matteo Mattei e la sua Comunità Slow Food di Favalanciata ragiona sui legumi e la biodiversità di montagna; la Fattoria Fontegranne con una degustazione di “caci persi” e “caci inventati”, accompagnata dal pane alla farina di Miscuglio di Aleppo della cooperativa Rocca Madre e dalla marmellata di cipolla rossa piatta di Pedaso (Presidio Slow Food). L’agresto, un aceto a base di mosto cotto, denso, con forte nota acidula con i formaggi caprini della storica cooperativa La Bona Usanza produttore di due Presìdi Slow Food delle Marche: Cicerchia di Serra de’ Conti e Lonzino di Fico. Un racconto che abbina prodotti e birra artigianale.

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