Indi Gregory, oggi alle 13 la decisione sullo stop alle macchine: «È una combattente. Lei vuole vivere, non merita di morire»

Venerdì 10 Novembre 2023, 13:23 | 2 Minuti di Lettura

La situazione

È stata prorogata ad oggi alle 13 la scadenza per porre fine al trattamento che tiene in vita Indi Gregory nell'ospedale di Nottingham. Dopo la conclusione dell'udienza cruciale si capirà quindi qualcosa in più sul suo ipotetico trasferimento a Roma, all'ospedale Bambino Gesù, e quindi sul suo destino. L'Italia avrebbe infatti concesso la cittadinanza alla bambina, offrendole così una chance di sopravvivenza. E proprio su questo si basano gli sforzi portati avanti dai legali inglesi che rappresentano la famiglia Gregory, in collaborazione con l'associazione Pro Vita & Famiglia onlus e l'ex senatore leghista e avvocato Simone Pillon, responsabili del lato italiano della vicenda.

Nella giornata di ieri la famiglia aveva ottenuto un primo rinvio di due ore dalle autorità britanniche spostando alle 16 locali l'inizio dell'accompagnamento verso il fine vita per la neonata. Nel frattempo è andato avanti il tentativo senza precedenti per trasferire, in base alla Convenzione dell'Aia del 1996, la giurisdizione del caso dal giudice dell'Alta Corte di Londra Robert Peel alle autorità italiane, tramite l'iniziativa lanciata mercoledì su richiesta dei familiari di Indi dal console italiano a Manchester, Matteo Corradini. Quest'ultimo aveva infatti emesso un provvedimento d'urgenza per stabilire il piano terapeutico secondo le indicazioni dell'ospedale Bambino Gesù e avviare la procedura per portare la piccola a Roma. Come hanno spiegato i legali, è stato possibile fare passi in avanti dopo che il giudice competente italiano si è messo in contatto con quello inglese e gli atti sono stati trasmessi alla Corte d'Appello. Inoltre, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha scritto al ministero della Giustizia britannico, come previsto dalla Convenzione dell'Aia.

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