Indi Gregory, oggi alle 13 la decisione sullo stop alle macchine: «È una combattente. Lei vuole vivere, non merita di morire»

Venerdì 10 Novembre 2023, 13:23 | 2 Minuti di Lettura

L'appello del padre

Ieri, mentre la madre della piccola, Claire Staniforth, restava con la figlia all'ospedale di Nottingham, il padre, Dean Gregory, si è rivolto poi direttamente ai media italiani per lanciare i suoi appelli: «Pensiamo che sia nel miglior interesse di Indi venire in Italia per ricevere le cure che potrebbero aiutarla a respirare, aprendo una valvola attraverso l'impianto di uno stent, per poi poterci concentrare sulla sua malattia mitocondriale che può essere trattata con queste terapie. Sappiamo che Indi è una combattente, lei vuole vivere, e non merita di morire», ha dichiarato il genitore. Non solo la famiglia contesta la prognosi dei medici inglesi ma non si fida dell'ospedale di Nottingham, già finito al centro di uno scandalo proprio per le gravi negligenze avvenute nel reparto maternità. All'inizio dell'anno i genitori di una neonata, Wynter Sophia Andrews, morta il 15 settembre 2019, 23 minuti dopo essere venuta al mondo con un taglio cesareo d'urgenza, hanno ricevuto da un tribunale del Regno un indennizzo record di 800 mila sterline per la serie sistematica di errori commessi nella cura della madre e della piccola da parte di medici e infermieri. Caso che ha poi portato in settembre all'avvio di una indagine da parte della Nottinghamshire Police dopo le segnalazioni di centinaia di famiglie: si sono fatte avanti sollevando preoccupazioni rispetto alla scarsa qualità e alla sicurezza del reparto di maternità del Queen's Medical Centre e degli altri ospedali universitari della città inglese riuniti nella stessa azienda sanitaria. Uno dei tanti scandali avvenuti di recente nel sistema sanitario britannico (Nhs) segnato da problemi strutturali cronici e da una preoccupante carenza di personale.

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