PETRIANO Le richieste di integrazione documentale avanzate dal Genio civile della Regione Marche per l’istanza di autorizzazione della maxi discarica di Riceci di Petriano erano state contestate dalla società proponente perché contenevano “una chiara espressione di diniego”; la nota regionale acquisita nel procedimento istruito dalla Provincia era ritenuta da Aurora “lesiva e pregiudizievole all’ottenimento del provvedimento autorizzatorio”. Perciò la società partecipata da Marche Multiservizi aveva promosso un ricorso al Tar, che ora viene ritirato in seguito a un accordo stragiudiziale tra Regione e Aurora.
La discussione prevista ieri
Ieri presso il Tribunale amministrativo delle Marche si sarebbe dovuta discutere la misura cautelare richiesta dalla società, che ha elaborato il progetto per la discarica di 5 milioni di metri cubi di rifiuti produttivi, al fine di sospendere il procedimento della Provincia in attesa che lo stesso Tar si pronunciasse sulla legittimità del documento del Genio civile impugnato.
Intesa favorita dalla Provincia
Un’intesa favorita dall’ex responsabile del procedimento, Maurizio Bartoli, che nel novembre scorso aveva riunito intorno a un tavolo i rappresentanti di Aurora e Regione per superare lo scoglio del ricorso al Tar. Nel frattempo, in seguito alla riorganizzazione degli uffici della Provincia, operativa dal primo dicembre, la competenza sulle valutazioni ambientali (Via e Vas) e quindi sull’autorizzazione della discarica di Riceci è passata al dirigente del servizio ambiente Andrea Pacchiarotti.
La relazione del Genio civile evidenziava l’esigenza di trovare soluzioni adeguate per tutelare due corsi d’acqua nell’area della discarica, zone franose e crinali, chiedendo perciò approfondimenti tecnici e dati. «In pratica erano richieste per soddisfare le quali si sarebbe alterato in modo permanente lo stato dei luoghi - afferma l’avvocata Storoni -. La questione non è giuridica bensì tecnica. Le esigenze rappresentate saranno soddisfatte adottando modalità diverse».
La stasi di sei mesi
Domani scade la sospensione di sei mesi del procedimento richiesta da Aurora per fornire la documentazione integrativa sollecitata dai vari enti della conferenza dei servizi. Dagli uffici della Provincia si apprende che ci sarà una proroga tecnica per consentire ad Aurora di adempiere alle richieste riformulate pochi giorni fa dalla Regione.