Lo spiegone
Ieri ha passato la giornata tra famiglia, telefono («Mi sa che devo cambiare numero» scherza) e a spiegare il perchè a 61 anni da poco compiuti ha deciso di puntare alla poltrona di piazza del Popolo. «Pesaro - argomenta - è una città che da troppi anni vive una condizione di esclusione dalle scelte di molta parte della comunità. Dei giovani, degli imprenditori, delle associazioni, del volontariato e di tante componenti vitali che non riescono oggi ad esprimere il proprio potenziale contributo alla crescita. Tutta la mia vita professionale e la mia storia personale e familiare sono una testimonianza di dialogo, di capacità di ascolto, di confronto con gli attori sociali, i giovani, i soggetti più a rischio. La mia candidatura nasce quindi per offrire un’amministrazione trasparente, capace di dialogare con tutti e dare a ciascuno la possibilità di contribuire a costruire il suo futuro». In pensione da un anno, una carriera in polizia prima come vicecommissario nella scientifica, un presente da sindacalista e, da ieri, da globetrotter della campagna elettorale. Nel mezzo tante passioni: dal nuoto (Rari Master), al volontariato (Unicef), agli incontri con gli studenti per parlare di (cyber)bullismo e disagio giovanile.
D’altra parte il centrodestra voleva qualcuno che venisse dal mondo civico per l’affondo al Pd e alla coalizione di centrosinistra (o campo largo), senza partiti alle spalle. «Un nome che portasse in dote il buon senso e Marco ne ha in abbondanza, oltre a essere un uomo dello Stato» rimarca il coordinatore provinciale nonchè consigliere regionale di FdI Nicola Baiocchi, che ha lavorato dietro le quinte da mesi. «Ma non chiamatemi regista - chiosa - è stato un lavoro di squadra dove si sono accantonate le ambizioni personali nella prospettiva del bene pubblico e di offrire a Pesaro una diversa possibilità perchè Pesaro se lo merita.
Due ottime notizie
«Diciamo che la settimana è iniziata con due ottime notizie - rimarca Baiocchi - Pesaro ha la sua alternativa, la migliore sottolineo, per il Comune e poi c’è il risultato della Regione Abruzzo con la riconferma di Marsilio alla faccia dei gufi». «Su Lanzi - chiudono i vertici del centrodestra regionale - c'è stata una convergenza unanime: è il miglior volto per dare un nuovo slancio a Pesaro, città cruciale per le Marche». Ps: nel nuoto il soprannome di Marco Lanzi è “capitano”. Ma questa è un’altra storia.