Vuelle retrocessa, Pesaro sotto choc: «Il giorno più buio di tutti, stillicidio da inizio stagione ma risorgeremo». Parlano i super tifosi

Vuelle retrocessa, Pesaro sotto choc: «Il giorno più buio di tutti ma saremo come l’araba fenice». Parlano i super tifosi
Vuelle retrocessa, Pesaro sotto choc: «Il giorno più buio di tutti ma saremo come l’araba fenice». Parlano i super tifosi
di Luigi Benelli
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Martedì 7 Maggio 2024, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 07:08

PESARO La storia, il blasone, il calore pubblico. E ora la caduta. La retrocessione in A2 della Victoria Libertas Pesaro viene accolta come uno choc annunciato. Ma la città e i suoi tifosi si appellano alla tradizione e sono fiduciosi per una nuova promozione. La Vuelle ha già avuto altri “5 maggio”, ma fa sempre male.

Nella stagione 2005-2006 la società finì in serie B d’eccellenza dopo il fallimento dell’allora presidente Amadio. La scalata fu rapida perché nel 2006-2007 guadagnò la promozione dalla Legadue alla massima serie. L’ultima retrocessione sul campo invece risale al 1998 e anche in quel caso la risalita fu immediata. Difficile da digerire quanto accaduto nella stagione 2023/2024. Un’annata turbolenta in cui a febbraio Ario Costa, presidente della squadra, aveva comunicato la decisione di lasciare la carica a fine stagione dopo 12 anni al timone.

 


Si può dare, si doveva dare di più


E oggi? «Oggi c’è grande amarezza e delusione - è il commento del sindaco Matteo Ricci - la città è stata molto vicina alla squadra e alla società, e ora si respira una grande tristezza e anche un po’ di rabbia. Nello sport si vince e si perde, quest’anno però sono stati commessi alcuni errori che purtroppo abbiamo pagato. Ora vediamo le evoluzioni delle regole e delle inscrizioni nei prossimi mesi e nel frattempo lecchiamoci le ferite e proviamo a ripartire. Siamo una delle più importanti città del basket italiano e il grande tifo pesarese merita di più». L’ex presidente della Regione e sindaco Luca Ceriscioli è uno storico tifoso e guarda già avanti: «La passione non retrocede. Lo sport ha le sue regole: si vince, si perde, giorni di gloria e giorni di tristezza. Questo ci consegna. Mi ricordo anni fa quando non ci iscrivemmo al campionato per ripartire dalle serie minori. Non perdemmo neppure uno spettatore, un tifoso, un grammo di passione per questo sport. Dobbiamo ripartire da qui».

Alberto Paccapelo, altro storico tifoso e presidente Panathlon Club Pesaro pensa ai prossimi passi da fare. «Possiamo dire che lo choc che era nell’aria, ci credevamo in pochi per come si era messa.

Quando le cose nascono male sono difficili da raddrizzare. La prima cosa da fare è individuare un nuovo consiglio direttivo dopo le dimissioni di Costa. Dobbiamo trovare la direzione, poi confermare i consorziati e gli sponsor. Infine dobbiamo pensare alla squadra. Ha la forza di rinascere come l’araba fenice, ce la faremo, grazie al grande pubblico. Abbiamo un impianto che in pochi possono vantare, questo deve essere uno stimolo per tornare ai vertici».

Il dottor Carlo Valazzi, noto oculista, è un altro tifoso doc: «Dispiace ma c’è poco da dire, non sono in grado di giudicare gli errori o le condotte sbagliate. È un pezzo di vita del territorio che in qualche modo viene ridotto. Però c’è l’aspetto che la ripartenza che può fare solo bene. L’ambiente è positivo, ricettivo, c’è un pubblico che dimostra sempre grande affetto e attenzione: questo ci può dare sicurezza sul rilancio della VL».

 
Investire con le imprese


Agnese Trufelli, vicedirettore Confcommercio è sempre presente alla Vitrifrigo: «Una retrocessione annunciata da anni, ma in questo campionato troppe cose non hanno funzionato con continue sostituzioni e pezze tra i giocatori e il cambio di allenatore. Fa male, ma tutti i tifosi continueranno ad andare al palas anche in A2. Però serve una riflessione che possa delineare un cambio di rotta della società e confronto con enti e imprese del territorio che possano investire nella squadra di basket della città per tornare in A1 subito».

Infine Davide Ippaso, segretario comunale Confesercenti: «Un grande dispiacere che colpisce il cuore. Paghiamo una cattiva gestione, senza offese, senza un piano a lungo termine. Ci sono responsabilità che ognuno di noi si deve assumere. La A1 non si improvvisa, servono interventi decisi o rischiamo di restare in A2 a lungo se non ci saranno cambiamenti».
 

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