Non solo Pedemontane. Nel passaggio tecnico del pre-Cipess (propedeutico alla scelta delle opere a cui dare priorità in termini di progettazione e risorse) oltre ai 94 milioni di euro aggiuntivi per la Sassoferrato-Fabriano c’è anche un’altra bella sorpresa per le Marche. Per la prima volta il Contratto di programma tra Anas e Mit per il 2024-2025 ha previsto l’inserimento di tutti i lotti mancanti della Fano-Grosseto. «Una vera e propria garanzia per il completamento dell’intero itinerario», esulta il titolare della delega alle Infrastrutture Francesco Baldelli. Parliamo dei sette lotti del segmento marchigiano della E78 che collegherà il versante tirrenico a quello adriatico. Lotti a cui si aggiunge la seconda canna della galleria della Guinza, per la quale è in corso di redazione il progetto di fattibilità tecnico-economica (e che ha un costo stimato in 500 milioni di euro).
I segmenti
Nello specifico, parliamo del lotto 4 tra Mercatello sul Metauro Est e Ovest, e dei lotti 5 e 6 tra Mercatello sul Metauro e Urbania, per i quali si è concluso l’iter per la realizzazione del progetto definitivo.
«Galleria della Guinza, Fano-Grosseto, Ultimo Miglio, Lungomare Nord, gli ultimi step della Quadrilatero, la Salaria e i tratti della Pedemontana, solo per citarne alcune - stila l’elenco dei cantieri da far partire l’assessore -. Siamo dentro una stagione di opere stradali che cambieranno il volto delle Marche. È un percorso già avviato per proiettarle nel novero delle regioni più dinamiche d’Europa, attraverso una politica infrastrutturale finalizzata a diffondere lavoro e sviluppo sostenibile. Sblocchiamo le Marche, dalla costa all'entroterra». La chiave di volta è stata porre le condizioni per riaprire la Guinza e procedere per lotti funzionali, con due corsie già predisposte a raddoppiare a quattro. Un’inversione di marcia, rispetto al precedente declassamento a strada di valenza locale, ha significato «fissare un punto di non ritorno: avere risorse già disponibili per la progettazione dei lotti mancanti equivale a porre le basi per intercettare le risorse per la realizzazione dell'intera opera». Parola di Baldelli, che punta a passare dalla teoria alla pratica in tempi brevi.