La consigliera comunale di Senigallia era sul volo: «Un gran boato, poi il fuoco. Scene da incubo, c’era chi urlava e pregava»

Alessandra Barucca al telefono da Catania dopo lo spavento sul velivolo della compagnia Volotea

La consigliera Barucca: «Un gran boato, poi il fuoco»
La consigliera Barucca: «Un gran boato, poi il fuoco»
di Andrea Maccarone
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Giovedì 31 Agosto 2023, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 17:00

ANCONA «Un boato sordo. Qualcuno ha visto le fiamme divampare dal motore sinistro. A bordo è scoppiato il caos». Sono le prime parole che Alessandra Barucca, consigliera comunale di Senigallia, ha riferito al telefono poco dopo aver toccato terra a Catania. Era anche lei sul volo diretto ad Ancona, operato dalla compagnia Volotea, che ieri sera subito dopo il decollo, si è trovato con un motore avvolto dalle lingue di fuoco.


Il terrore 


Ore 19 il decollo.

Dieci minuti dopo il terrore. «Si è sentito un boato - racconta - chi era sul lato finestrino, proprio sopra l’ala sinistra, ha visto le fiamme sprigionare dal motore. All’interno dell’aereo è stato il panico». La consigliera si trovava a Catania per lavoro. Nonostante la situazione, è riuscita a mantenere la calma. Mentre intorno a lei buona parte dei 171 passeggeri stava letteralmente perdendo le staffe.

L'attesa all'aeroporto

«Chi piangeva, bambini e adulti che gridavano, chi pregava - continua la senigalliese -. Io non sono una che ha paura di volare, ma in quei momenti devo ammettere che mi sono preoccupata». Attimi interminabili in cui a bordo del volo c’è stato anche chi ha perso del tutto il controllo. «Ho visto una ragazza molto giovane andare in panico a tal punto da alzarsi dal seggiolino e urlare che voleva scendere - continua Barucca nel ricordo di quei frangenti di puro terrore -, non era più in sé. Subito è intervenuta la hostess a calmarla, c’è riuscita anche se a fatica».

Come in una scena di uno di quei film ad alta tensione, la consigliera ha vissuto un’esperienza che non dimenticherà mai nella vita. Come del resto tutti gli altri passeggeri. «Tra l’altro la ragazza che ha perso le staffe era la prima volta che volava» sottolinea la senigalliese. «E pensare che appena decollati ci avevano avvertiti che avremmo trovato delle forti turbolenze durante il volo - spiega la consigliera -, non oso immaginare cosa sarebbe successo se lo scoppio del motore fosse avvenuto proprio nel mezzo della turbolenza». Ma quello che ha permesso ad Alessandra Barucca di rimanere, per quanto possibile, tranquilla è che «l’aereo non ha mai perso quota - racconta -, ma ha solo rallentato velocità». 


L’atterraggio d’emergenza 


A quel punto il comandante ha invertito la rotta e si è diretto di nuovo verso l’aeroporto Fontanarossa di Catania per un atterraggio d’emergenza. «Ad un certo punto - ricorda - l’aereo ha cominciato a sorvolare l’aeroporto seguendo una rotta circolare. Non ho capito se fosse per via della poca potenza a disposizione, avendo un solo motore in funzione, oppure se il comandante stesse aspettando l’ok dalla torre di controllo per la discesa». Fatto sta che una volta atterrati «non ho mai sentito un applauso così scrosciante in vita mia» confessa la consigliera. Raggiunto nuovamente l’aeroporto di Catania c’è stato chi si è sciolto in un pianto liberatorio.

«Ma anche chi ha giurato che non sarebbe mai più risalito su un aereo» riferisce Alessandra Barucca. Infatti nel nuovo volo di rientro, partito intorno alle 22 e con arrivo previsto alle 23,30, diverse postazioni sono rimaste vuote.

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