Il referto
La sanitaria del 118 è stata quindi refertata al pronto soccorso e ha ricevuto una prognosi di 15 giorni per la distorsione al polso.
Di qui anche l’accusa di lesioni mentre alla madre è stata contestata anche la recidiva infraquinquiennale in quanto durante il Covid la stessa famiglia aveva richiesto un intervento dei sanitari con un copione simile in quanto la dottoressa doveva avvertire della positività di un soggetto, ma la signora non era affatto d’accordo. Il medico è difesa dall’avvocato Giulio Maione che si è costituito parte civile chiedendo un risarcimento di 10mila euro. «Sono episodi piuttosto frequenti – spiega Maione - l’azienda ospedaliera si sarebbe potuta costituire parte civile come segno di vicinanza e tutela nei confronti degli operatori sanitari. E’ vero che c’è un sistema di sorveglianza nel pronto soccorso, ma quando si va all’esterno non è semplice».