Scuole dell’infanzia, troppe le richieste a Pesaro: si amplierà l’orario

Scuole dell’infanzia, troppe le richieste a Pesaro: si amplierà l’orario
Scuole dell’infanzia, troppe le richieste a Pesaro: si amplierà l’orario
di Thomas Delbianco
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Domenica 5 Maggio 2024, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 12:59

PESARO Asili nido e materne: il Comune vuole potenziare l’offerta dei servizi per la fascia 0-3 anni e puntare sull’ampliamento dell’orario di apertura pomeridiana delle scuole dell’infanzia comunali. Quello del rafforzamento dell’offerta educativa sarà uno dei temi focali della campagna elettorale in corso, questione strategica su cui il centrodestra da tempo va in pressing sulla maggioranza battendo sulle liste d’attesa. Ora con l’Amministrazione comunale ormai ai saluti la giunta ha deliberato nei giorni scorsi un atto di indirizzo per venire incontro alle esigenze delle famiglie. A dispetto della tendenza imperante che vede anche Pesaro raggelata nell’inverno demografico c’è infatti una forte richiesta di servizi nel settore educativo.

Nel dettaglio

Il Comune è titolare e gestisce, in forma diretta o in affidamento, per l’anno scolastico 2023/2024 13 nidi d’infanzia (0-3) per complessivi 463 posti e 13 scuole dell’infanzia (3-6) per 727 posti.

Nell’offerta ci sono anche 50 sezioni primavera, con apertura oraria per i nidi variabile, per le diverse sedi, dalle 7,30 alle 16,45/18,15 e per la scuola dell’infanzia variabile, per le diverse sedi, dalle 7,45 alle 16/18,15. Al momento ha aumentato i servizi estivi con 205 nuovi posti per i nidi, aumentato la capienza di quelli invernali di 33; potenziato le sezioni primavera 0-3 anni.

Ma la crescente domanda di servizi per i bimbi registrata in particolare nell’ultimo periodo, ed evidenziata appunto dalle consistenti liste di attesa, ha portato dunque l’Amministrazione ad approvare un documento in cui si vuole aumentare il grado di copertura della domanda/offerta nei servizi 0-3 anni, e aumentare l’estensione oraria pomeridiana in almeno sette scuole dell’infanzia a decorrere dal prossimo anno scolastico 2024/2025. Il tutto «mantenendo e consolidando l’attuale standard qualitativo dei servizi» per venire incontro alla richiesta rilevata dalle famiglie. Si è dunque ritenuto essenziale indirizzare l’azione dell’Amministrazione comunale affinché, nell’ambito del sistema di offerta pubblica integrata dei servizi per la prima infanzia, si proceda, sulla base di una ricognizione dell’attuale assetto, ad attivare interventi mirati e finalizzati all'espansione dell'offerta di servizi educativi per l'infanzia, sia in termini di capacità ricettiva che di estensione oraria dei servizi.

I punti fermi

Tra gli obiettivi prioritari che ci si è posti nell’atto di indirizzo anche l’implementazione «di un rapporto sinergico con altri soggetti, pubblici e privati, al fine del consolidamento della rete integrata che l’Amministrazione ha costituito nel tempo promuovendo anche la collaborazione con associazioni di categoria e aziende per il welfare aziendale, al fine di coinvolgere le imprese locali, attraverso forme di partenariato pubblico-privato che possono rappresentare un’opportunità per le aziende stesse di svolgere un ruolo strategico nel cogliere e corrispondere ai bisogni delle mamme lavoratrici».

In prospettiva

Chiaramente, essendo un atto di indirizzo, per metterlo dalla teoria alla pratica, occorre trovare anche le coperture finanziarie. Pertanto, in prospettiva, si deve puntare «a utilizzare al meglio e nel modo più proficuo possibile le risorse disponibili intercettando anche i finanziamenti europei nell’ambito delle pari opportunità e conciliazione dei tempi di vita e di lavoro».

La conseguenza della delibera approvata è quella di dare quindi mandato al dirigente del servizio Servizi alla persona e alla famiglia per adottare ogni atto gestionale e procedimentale necessario a dare esecuzione all’indirizzo espresso sin dal prossimo anno educativo/scolastico 2024/2025, ponendo in essere ogni attività utile allo scopo e avendo cura in particolare di intervenire per utilizzare tutte le forme di finanziamento che si rendessero disponibili (regionali, nazionali ed europee) nell’ambito «della promozione dei servizi all’infanzia, del benessere delle famiglie e delle pari opportunità».

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