Malati di cancro senza rimborsi: «Stiamo aspettando da un anno»

Malati di cancro senza rimborsi: «Stiamo aspettando da un anno»
Malati di cancro senza rimborsi: «Stiamo aspettando da un anno»
di Marco Antonini
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Giovedì 1 Ottobre 2020, 06:10

FABRIANO  - Non è facile accettare la malattia. Quando arriva il cancro cambiano i punti di vista e tutto ciò che prima sembrava normale o si sopportava facilmente, ora diventa una zavorra. Chi sta male, purtroppo, non deve fare i conti solo con i dolori, con le medicine, con l’incertezza, ma pure con lo Stato. Alcuni malati oncologici del comprensorio fabrianese, ad esempio, attraverso queste righe, si appellano al nuovo governatore della regione Marche, Francesco Acquaroli. In primo piano i rimborsi oncologici per chi ha dovuto spendere soldi, e anche tanti, per un intervento chirurgico, visite specialistiche e tutto ciò che riguarda il pernottamento di un accompagnatore in un’altra regione d’Italia.


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«Abbiamo consegnato la pratica per avere il rimborso – raccontano – a inizio anno. Sono documentate le spese relative a quanto fatto nel 2019. Siamo ad ottobre e le pratiche non sono state ancora liquidate per mancanza di soldi».

Un problema non di poco conto perché, in un mondo normale, le persone affette da neoplasia dovrebbero essere tutelate doppiamente. Eppure i fondi che erano stati stanziati per questi rimborsi, tra le varie Aree Vaste, sono terminati ormai dai mesi e finché non ci sarà un nuovo finanziamento da parte della Regione gli operatori dell’Asur non potranno effettuare i rimborsi. La Legge Regionale 8 del 18 aprile 2019 ha abrogato le Leggi Regionali numero 30 del 1987 e numero 52 del 1994. Il rimborso spese ai soggetti affetti da neoplasia è stato rimodulato in forma di contributo di solidarietà per le cure oncologiche (chemioterapia, radioterapia, immunoterapia, intervento chirurgico incluse le prestazioni di pre e post ricovero) da corrispondere al paziente e all’accompagnatore per un importo massimo di mille euro annui per ciascuno.

Ricordiamo che sono beneficiari del contributo gli assistiti affetti da neoplasia che necessitano di cure, che per complessità o caratteristiche specifiche, non si possono avere adeguatamente presso i presidi e servizi della propria Area Vasta o all’interno della regione. Sono diversi, infatti, i casi che necessitano di un consulto e relativo intervento in un centro specializzato ad esempio del Lazio, dell’Emilia Romagna o della Lombardia. Ci sono cittadini che chiedono, con parere favorevole dei medici del posto, di recarsi fuori Regione per l’elevata complessità di intervento per una particolare casistica, come tumori rari o interventi chirurgici ad altissima complessità per i quali l’expertise clinico regionale non può essere garantito a causa della bassa numerosità. Ci sono poi cittadini che devono recarsi, all’interno del Sistema Sanitario Regionale, per tutte le situazioni di radioterapia o comunque di chirurgia oncologica, in alcuni Centri qualificati della Regione in un’altra città.

Tutti casi di malattia dove il rimborso è necessario viste le tante spese che vanno affrontate non solo per la trasferta in un centro specializzato, ma per tutte le spese per l’accompagnatore che dovrà prendere casa e assistere il proprio malato per tutto il tempo della degenza, a proprie spese. «Chiediamo – concludono alcuni pazienti fabrianesi – di velocizzare l’iter e di rifinanziare il fondo per poter permettere agli uffici di liquidare il rimborso spese relativo all’anno 2019 visto che a breve si dovrà presentare quello del 2020».

Sono previsti rimborsi anche a malati soggetti affetti da alopecia secondaria da chemioterapia, persone sottoposte a trapianto o in attesa di trapianto in Italia, per parto domiciliare, a soggetti sottoposti a prestazioni di ossigenoterapia iperbarica e affetti da uremia cronica.

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