“Uno spettacolo di fantascienza” in prima assoluta allo Sperimentale di Ancona: «In scena c’è il disorientamento di fronte a un presente che stentiamo a riconoscere»

Il cast con lo staff tecnico FOTO MARINELLI
Il cast con lo staff tecnico FOTO MARINELLI
di Lucilla Niccolini
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Giovedì 24 Febbraio 2022, 10:47

ANCONA - C’è forse bisogno di partire per il Polo Sud, per fare i conti con la nostra identità, il nostro posto nel mondo. Ce lo suggerisce Liv Ferracchiati, un giovane autore e performer di successo, che Marche Teatro sostiene. Coproduce infatti, con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e col Metastasio di Prato, il suo ultimo lavoro, “Uno spettacolo di fantascienza. Quante ne sanno i trichechi”. Va in scena, in prima assoluta, allo Sperimentale di Ancona, sabato alle 20,45 (replica domenica alle 16,30).

 
La presentazione
È stato presentato ieri da Gabriella Nicolini e Velia Papa, presidente e direttrice di Marche Teatro, assieme all’assessore Paolo Marasca. Con Liv Ferracchiati, al Ridotto delle Muse, c’erano Andrea Cosentino e l’attrice anconetana Petra Valentini, interpreti con lui di “Uno spettacolo di fantascienza”. La pièce ci presenta uno scenario apocalittico, in cui tre personaggi a bordo di una rompighiaccio diretta in Antartico, nel tentativo di salvare i trichechi, si ritrovano a confrontarsi sulla rispettiva identità. «Un paradosso – commentava ieri Velia Papa – per uno spettacolo fluido e divertente, che mette in scena il disorientamento di tutti noi di fronte a un presente, che stentiamo a riconoscere e a razionalizzare».


L’idea
Ferracchiati, occhi chiarissimi e dialettica irresistibile, ha ricordato che l’idea di questo lavoro deriva da una traccia per un dramma, lasciata da Cechov in certi suoi appunti. «Poi, il mio testo è diventato tutt’altro, un pretesto per indagare nella nostra ricerca di identità».

Ha quindi svelato, seppure con riluttanza, la struttura dello spettacolo. «Nei primi 30 minuti i protagonisti sono polarizzati sulla missione da compiere: salvare i trichechi del Polo Sud. All’improvviso, quel mondo prevedibile finisce, e ne comincia un altro, in cui le convenzioni teatrali finiscono per fungere da metafora, o da chiave di lettura, delle nostre convenzioni sociali».


I compagni di scena
Affascinante ed enigmatico, l’autore ha poi passato la palla ai suo compagni di scena. Andrea Cosentino, autore teatrale egli stesso, entrato nel cast quasi per caso, rispondendo a un annuncio di Ferracchiati su Fb, si è detto felicissimo di essersi messo, per una volta, al servizio di un altro drammaturgo. «Per interpretare un testo che sono andato scoprendo, recitando. Lo vivo come un gioco, come un terremoto continuo, che lascia moltissimo all’improvvisazione». «Ma un’improvvisazione strutturata, logica – ha aggiunto Petra Valentini – e molto stimolante. Merito di Liv, della sua leggerezza». E della poliedrica attitudine a immaginare un caleidoscopio di reazioni umane, come fa nel suo romanzo, opera prima, “Sarà solo la fine del mondo”. «L’ultimo protagonista in ordine di tempo, Liv Ferracchiati, del panorama di teatro contemporaneo – ha commentato l’assessore Paolo Marasca – che Marche Teatro si impegna a sostenere, promuovendo i giovani talenti». «Perché Liv ha uno sguardo lucido e trasparente - ha aggiunto la presidente Nicolini - sui cambiamenti della società. Dove, se non a teatro, possiamo riflettere sulle grandi trasformazioni in corso?». 

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