PESARO Avrebbe imposto alla dipendente assunta come apprendista di lavorare anche quando era in malattia. Poi gli insulti a sfondo sessuale e politico. Con l’accusa di maltrattamenti sul luogo di lavoro e stalking era finito a processo un pesarese di 53 anni, consulente commerciale dell’azienda della moglie. Ieri la sentenza con il giudice che ha però assolto l’uomo perche il fatto non sussiste. Il pm aveva invece chiesto due anni. La 29enne era stata assunta con contratto di apprendista ma in base alla denuncia sporta la stessa aveva detto di vivere in uno stato di stress continuo.
Nel dettaglio
Già, perché il datore minacciava di licenziarla o di farle rassegnare le dimissioni. Poi le pressioni politiche chiedendo il voto per un partito nonostante il rifiuto di lei. Tanto da scrivere sulla chat del lavoro: «Ti invito all’autocensura, la mia è una azienda a carattere democratico dittatoriale». E quando c’erano presunte urgenze, l’avrebbe chiamata fuori dai turni. Nel 2020 la donna aveva avuto un infortunio extralavorativo, ma lui pretendeva che continuasse a lavorare da casa.
Luigi Benelli
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