«In questo momento – ha evidenziato il professor Mauro Magnani direttore del dipartimento di scienze biomolecolari – stiamo svolgendo delle attività che riguardano il personale dell’ateneo; personale che prima viene “screenato” con i test rapidi per individuare i casi positivi, quindi questi ultimi vengono sottoposti a una seconda indagine di conferma con il tampone molecolare che risulta di nostra competenza. Questo solleva molto il personale dell’Asur, già oberato di lavoro per lo screening a vasto raggio attuato dalla Regione. Il nostro non è un laboratorio di analisi classico, il cui personale si reca a fare i prelievi. Noi riceviamo i campioni dai medici e dalle istituzioni sanitarie, facciamo l’analisi molecolare e comunichiamo i risultati. In più abbiamo realizzato una convenzione con Confindustria di Marche Nord con la quale ci rendiamo disponibili a diagnosticare i tamponi effettuati dalle aziende con il test rapido per quanto riguarda i casi positivi. In questo caso il vantaggio è il risultato che viene reso noto nella stessa giornata in cui viene fatta l’analisi, fatto molto importante che consente di ottimizzare l’impiego di personale».
Ecco dunque che ancora una volta l’università mette a disposizione il suo personale e la sua competenza a sostegno del mondo economico. Nel laboratorio operano due persone: Anna Casabianca e Chiara Orlandi che sono responsabili della parte tecnica, mentre il professor Magnani è responsabile della parte scientifica. E’ stato l’avvento della pandemia che ha spinto l’università a realizzare questa nuova struttura che svolge un ruolo del tutto pratico e funzionale. «Con spirito di servizio – ha sottolineato il professor Magnani – a sostegno dei lavoratori pubblici», lasciando la mera attività di ricerca al settore primario a cui si è sempre dedicata la facoltà di biotecnologie: quello dell’Hiv e delle altre infezioni microbiche, al di fuori del Covid. Tutto ciò rimane e continua.