Il procuratore capo Cristina Tedeschini lascia il tribunale di Pesaro dopo 7 anni: in servizio alla Procura dei minori

Il procuratore capo Cristina Tedeschini lascia il tribunale di Pesaro dopo 7 anni: in servizio alla Procura dei minori
Il procuratore capo Cristina Tedeschini lascia il tribunale di Pesaro dopo 7 anni: in servizio alla Procura dei minori
di Luigi Benelli
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Venerdì 3 Maggio 2024, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 4 Maggio, 11:22

PESARO Dopo 7 anni, Cristina Tedeschini lascia il ruolo di procuratore capo del tribunale di Pesaro per assumere l’incarico di guida della procura minorile delle Marche. Sette anni di inchieste e di indagini che terminano oggi. I componenti della quinta Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura hanno proposto all’unanimità il suo nome per la procura minorile. Ricevuta la nomina a febbraio aveva parlato di «una sfida completamente nuova, in sostanza un’altra professione». Visto che la giustizia minorile si muove in un’ottica molto diversa da quella ordinaria.

A Pesaro i casi dell’omicidio di Sabrina Malipiero, quello del fratello del collaboratore di giustizia Marcello Bruzzese, quello di Natalia Kyrychok a Gradara, di Anastasiia a Fano, o il caso di Pierpaolo Panzieri.

Indagini che hanno portato a condanne o i presunti responsabili a processo. Tra le inchieste anche il Crac Eurodistribuzione, il caso di un presunto figlio di un capobastone di una cosca dell’Ndrangheta calabrese che a Borgo Santa Maria aveva aperto la ditta e girava in Maserati, ma aveva anche lasciato un buco da mezzo milione. Fu condannato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla bancarotta fraudolenta e documentale a 5 anni e al risarcimento di 480 mila euro.

I casi

Massima attenzione ai reati ambientali come per l’inchiesta dove sono stati utilizzati sorvoli aerei e tecnologia di ultima generazione per scoprire degli scarichi diretti sul Foglia e alcuni sversamenti abusivi, con oltre un migliaio di appartamenti non ancora collegati all’impianto di depurazione.

Poi il forte richiamo sul Lisippo, la statua dell’atleta vittorioso finito al Getty di Malibu, nel 2018 quando Tedeschini annunciò che l'ordinanza del gip di Pesaro per la confisca della statua, era immediatamente esecutiva. «Intendiamo farla rispettare, la statua deve tornare in Italia». E proprio ieri anche a Corte europea dei diritti umani ha respinto il ricorso presentato dalla fondazione Paul Getty per violazione della protezione della proprietà. La statua deve tornare in Italia.

L’ultima inchiesta in ordine temporale è quella del latte adulterato con i Nas che hanno sequestrato circa 90 tonnellate di latte e 110 tonnellate di prodotti lattiero caseari, oltre che circa 2,5 tonnellate di sostanze sofisticanti (soda caustica), per un valore complessivo di circa 800mila euro. I controlli allo stabilimento di Fattorie Marchigiane (controllata dal gruppo Cooperlat) a Colli al Metauro, un deposito di prodotti caseari nel trevigiano e un’azienda agricola nella Valmarecchia.

Le indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Pesaro a carico di 9 persone e 3 società mirano ad accertare l’utilizzo di sostanze sofisticanti e adulteranti nel circuito produttivo di prodotti lattiero caseari di grande distribuzione. Tedeschini è stata ispettrice del Csm e in quella veste si è interessata di diverse indagini a Palermo. Poi in procura ad Ancona fino al 2009 dove si era occupata del filone marchigiano di Tangentopoli e del delitto di via Bonda. A Pescara è stata procuratore aggiunto e facente funzione. Ha seguito l’inchiesta, tra le altre, per la strage all'hotel Rigopiano, una valanga che ha causato 29 morti

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