ANCONA Occhio alle truffe con il passaggio obbligato, il prossimo 10 gennaio, al mercato libero dell’energia gas ed elettricità. Finti call center, siti web simulati, false e-mail, sms mendaci e agenti imbroglioni hanno già ingannato finora 210mila marchigiani con un danno medio a testa di 300 euro, che porta alla somma complessiva del raggiro a 62 milioni di euro. Praticamente il 25% in più rispetto a maggio 2022. «Una truffa su due - spiega il segretario nazionale dell’Associazione a difesa dei consumatori l’avvocato pesarese Floro Bisello - avvengono tramite call center, un contratto truffaldino su cinque viene concluso sull’uscio della porta e tre truffe su dieci tramite e-mail false con link ad un sito clone di quelli ufficiali come Enel, Hera, Sorgenia».
I dati provinciali
Ma il peggio è che tutti siamo ingannabili.
I consigli
Ricorda che non vanno mai accettate offerte telefoniche di proposte: è meglio recarsi presso gli sportelli delle aziende per farsi consegnare la documentazione e leggerla con calma o farla visionare da un esperto del settore. Ma anche controllare periodicamente le fatture per constatare se i costi sono aumentati e, nell’eventualità, cambiare operatore in quanto il diritto di recesso dal contratto è senza spese, né penali. «L’unico strumento ufficiale – conclude il segretario dell’Adusbef - è il comparatore pubblico www.ilportaleofferte.it. Piattaforma che mette a disposizione un motore di ricerca di semplice utilizzo e fornisce informazioni su funzionamento ed evoluzioni attese dei mercati».
La prospettiva
Ma che cosa succede a chi non è ancora passato al mercato libero? «Il proprio fornitore - spiega l’avvocato - sarà tenuto a proporre ai propri utenti un’offerta prevista per il mercato libero presente nel proprio portafoglio e dovrà essere la più economica. I cittadini potranno scegliere se accettare, avere un’altra offerta o cambiare fornitore. In alternativa, il cliente potrà evitare di effettuare la scelta: in tal caso verrà applicata l’offerta a un prezzo variabile, con condizioni contrattuali identiche a quelle del mercato tutelato e un prezzo che segue il mercato all’ingrosso».