Un piccolo segno per un parziale ritorno alla normalità, per non dimenticare storia e tradizioni. L’associazione Arquata Potest ha regalato a tutta la comunità di Arquata del Tronto il ripristino del sentiero che porta verso la chiesa del Santissimo Salvatore. Una chiesa che si trova in posizione strategica, tra il capoluogo e la frazione di Borgo, nei pressi della Salaria e raggiungibile anche da Trisungo.
Il simbolo
La chiesa è considerata dall’associazione il simbolo delle condizioni del capoluogo dopo il sisma del 2016. «Le sue condizioni - sostiene - ricordano quelle in cui tutt’ora versa mezzo Comune di Arquata con le sue frazioni perimetrate, incluso il capoluogo stesso, totalmente privo di cantieri. E pensare che questa chiesa era in procinto di chiudere il cantiere del proprio restauro a cavallo dell’agosto 2016, quando invece il terribile sisma del 24 agosto portò morte e distruzione in tutto il territorio, buttando a terra anche questo edificio di culto. Lo testimonia tutt’ora l’impalcatura che ad oggi fa da corona alla chiesa crollata sotto il proprio tetto».
Il lavoro
Ma la voglia di voler rimettere al centro della città e della discussione la chiesa del Santissimo Salvatore nasce sì dalla passione dell’associazione, ma anche da un lavoro iniziato a partire dallo scorso anno insieme a due altre realtà associative del territorio, “Arquata Futura” e “Arquata Proprietari Capoluogo”.
Il primo passo
È questo un primo passo, secondo l’associazione, necessario per mantenere alta l’attenzione nei confronti del luogo di culto e per consentire anche l’accesso senza troppi problemi ai tecnici per eventuali sopralluoghi. «Questo nell’attesa che alle rassicurazioni verbali ricevute finora segua poi a tutti gli effetti l’inserimento della chiesa all’interno della rispettiva ordinanza, mettendo finalmente nero su bianco la necessità di restituire al più presto ad Arquata uno dei suoi luoghi simbolo».