FERMO - L’iter era collaudato. Una breve chiamata per concordare quantitativo e ora della cessione, poi uno squillo al campanello, la cessione della droga, fulminea, e il pagamento. Ma il viavai non è sfuggito al personale della Questura, che ha messo a segno un altro colpo al traffico di droga, fermando una donna che dalla sua abitazione in via Pietro Nenni a Lido Tre Archi, aveva messo in piedi una sorta di call center degli stupefacenti. Tutto avveniva in pochi passaggi.
Una volta pattuito il prezzo della merce, quasi sempre cocaina, il compratore si recava all’appartamento, suonava e la spacciatrice si affacciava al portone, spesso in pantofole e vestaglia, e consegnava le dosi.
Come spesso accade, il pusher evita di trattenere in casa un cospicuo quantitativo di dosi, consapevole di rischiare l’arresto in flagranza di reato, in caso di perquisizione. Non a caso la donna, al primo contatto telefonico, forniva risposta negativa sulla disponibilità immediata di droga e si impegnava a richiamare appena ricevuto il rifornimento. Il lavoro degli inquirenti è durato mesi, fatti di appostamenti, visione di immagini, controlli, sequestri e sanzioni.
Il fascicolo d’indagine realizzato dalla Squadra mobile è arrivato a contare ben 430 cessioni di cocaina, per un totale di 670 dosi, pari a circa 140 grammi, per un valore di mercato intorno ai 12.000 euro. A ogni cessione corrispondeva anche un contatto telefonico. La spacciatrice è stata denunciata e il Gip ha disposto il divieto di dimora nella regione Marche.