Mafia e appalti, indagato Alemanno
Arrestato l'ex Nar Carminati

Mafia e appalti, indagato Alemanno Arrestato l'ex Nar Carminati
di Cristiana Mangani
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Martedì 2 Dicembre 2014, 14:38 - Ultimo aggiornamento: 4 Gennaio, 20:46
ROMA - Una vera holding criminale che spaziava dalla corruzione - per aggiudicarsi appalti - all'estorsione, all'usura e al riciclaggio. Un sodalizio radicato a Roma con a capo il redivivo ex Nar ed ex Banda Magliana Massimo Carminati.



Contro questa organizzazione sono scattati oggi 37 provvedimenti restrittivi e perquisizioni sono state fatte alla regione Lazio e in Campidoglio, nell'ambito dell'operazione "Terra di Mezzo". Finiti in manette anche l'ex amministratore delegato dell'Ente Eur, Riccardo Mancini, anche l'ex numero uno di Ama Franco Panzironi e l'ex vice capo di gabinetto della giunta Veltroni Luca Odevaine, oltre a Carminati. In carcere sono finite 29 persone mentre otto sono state poste ai domiciliari.







Tra gli indagati c'è anche l'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno. All'ex primo cittadino il gip contesta il reato associazione a delinquere di stampo mafioso. Gli inquirenti hanno proceduto anche alla perquisizione della sua abitazione.



I reati contestati dalla procura di Roma sono associazione di stampo mafioso, estorsione, usura, corruzione, turbativa d'asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e altri reati. Al centro dell'indagine del Ros, il sodalizio da anni radicato nella Capitale facente capo a Carminati, con infiltrazioni «diffuse» nel tessuto imprenditoriale politico e istituzionale.



I carabinieri del Ros hanno acquisito documenti anche presso gli uffici della presidenza dell'Assemblea Capitolina e presso alcune commissioni della Regione Lazio. Perquisiti ni particolare gli uffici dei consiglieri regionali Eugenio Patanè (Pd) e Luca Gramazio (Pdl) e del presidente dell'Assemblea capitolina Mirko Coratti (Pd), tutti e tre fra gli indagati.



Beni per un valore di 200 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza nell'ambito dell'indagine che ha scoperchiato quello che gli inquirnti hanno definito un «ramificato sistema corruttivo» in vista dell'assegnazione di appalti e finanziamenti pubblici dal comune di Roma e dalle aziende municipalizzate, con interessi anche nella gestione dei centri di accoglienza degli immigrati.



Le ordinanze di custodia sono state eseguite, oltre che a Roma, nelle province di Latina e Viterbo.



Nell'inchiesta sono complessivamente un centinaio le persone indagate. Gli accertamenti dei quali si è dato conto oggi proseguiranno anche nei prossimi mesi, in quanto tante sono le situazioni sottoposte all'attenzione dei magistrati. Per quanto riguarda le persone coinvolte, in carcere sono finiti, oltre a Massimo Carminati e all'ex ad dell'ente Eur Riccardo Mancini, anche l'ex ad di Ama Franco Panzironi e l'ex vice capo di gabinetto della giunta Veltroni Luca Odevaine.



Carcere anche per: Riccardo Brugia, Roberto Lacopo, Matteo Calvio, Fabio Gaudenzi, Raffaele Bracci, Cristiano Guarnera, Giuseppe Ietto, Agostino Gaglianone, Salvatore Buzzi, Fabrizio Franco Testa, Carlo Pucci, Sandro Coltellacci, Nadia Cerrito, Giovanni Fiscon, Claudio Caldarelli, Carlo Mario Guarany, Emanuela Bugitti, Alessandra Garrone, Paolo Di Ninno, Pierina Chiaravalle, Giuseppe Mogliani, Giovanni Lacopo, Claudio Turella, Emilio Gammuto, Giovanni De Carlo.



Ai domiciliari sono finiti invece: Patrizia Caracuzzi, Emanuela Salvatori, Sergio Menichelli, Franco Cancelli, Marco Placidi, Raniero Lucci, Rossana Calistri, Mario Schina.
Tra gli indagati figura anche Marco Iannilli, imputato in diversi procedimenti scaturiti dalle inchieste sugli appalti Enav.






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