E' tornato libero dopo 13 anni di prigione. Ma adesso Rudy Guede vuole dire la sua verità. «Avevo le mani insanguinate perché ho cercato di salvarla, non di ucciderla», così Guede proclama la sua innocenza nell'omicidio di Meredith Kercher in una intervista al Sun. «Io so la verità» e anche Amanda Knox, la conosce, ha aggiunto. «La prima cosa che voglio dire - ha affermato Guedé- è rivolta alla famiglia Kercher, su quanto sia dispiaciuto per la loro perdita. Ho scritto loro una lettera per spiegare quanto sia dispiaciuto, ma è troppo tardi per chiedere scusa di non aver fatto abbastanza per salvare Meredith. Il tribunale ha accettato il fatto che ho cercato di salvarla tamponando le ferite con degli asciugamani».
Il Dna
«Il tribunale mi ha condannato per complicità nell'omicidio perché c'era lì il mio Dna, ma i documenti (processuali) dicono che vi erano altre persone e che non sono stato io a infliggere le ferite fatali».