«La vicenda del gattino Leone, scuoiato vivo, è un atto di violenza inaccettabile, che richiama l'attenzione sulla necessità di leggi più severe per chi commette tali atrocità nei confronti degli animali. Il piccolo Leone è stato trovato a Angri, in provincia di Salerno, da volontari del Canile di Cava de' Tirreni. Nonostante gli sforzi del dottor Luigi Torio e del personale veterinario dell'ambulatorio Asl di Cava de' Tirreni, il gattino ha lottato per quattro giorni prima di soccombere alle ferite profonde inflitte da mani crudeli e ignote».
Lo rende noto con un comunicato l'associazione Animalisti Italiani, che annuncia che depositerà denuncia. Gli operatori del Canile di Cava de' Tirreni, sulla pagina Facebook dell'associazione, salutano Leone con parole commosse: «Sei diventato il Leone di tutti, ti hanno amato, sostenuto, pensato ogni istante e pregato per te.
Per il presidente dell'Associazione Animalisti Italiani Onlus, Walter Caporale, «la storia di Leone è un grido d'allarme che non può passare inosservato. Chiediamo leggi più severe e punizioni più stringenti per chi commette reati contro gli animali. Da tempo ci battiamo per una normativa che fornisca loro una tutela più incisiva: bisogna inasprire le pene detentive e le sanzioni pecuniarie. È evidente la stretta correlazione esistente tra il maltrattamento animale e il comportamento di individui sociopatici».