In Italia è diventato introvabile un farmaco essenziale per le persone che soffrono di malattie al pancreas. Il medicinale (Creon o Creonipe), a differenza della quasi totalità dei farmaci, non ha analoghi che possano sostituirlo sul mercato italiano. La carenza dura da diversi mesi, ma nelle ultime settimane si sono intensificate le segnalazioni da parte dei pazienti. Tra essi anche Fedez: «Essendo io stato operato al pancreas, ed essendomi stato rimosso quasi tutto il pancreas, ho bisogno di prendere enzimi pancreatici per poter assimilare il cibo», ha detto su Instagram. «Sto ricevendo tantissime email; sembrerebbe che non si trovano più gli enzimi pancreatici in farmacia. Io ne avevo una piccola scorta ma non si trovano più da un mese a questa parte ed ora non ne trovo più». Il ministero ha fatto sapere che sta seguendo la questione «con grande attenzione e pone in essere tutte le attività di competenza finalizzate a garantire la continuità terapeutica dei pazienti».
La situazione, ha aggiunto, è «indipendente dalle attività regolatorie di Aifa, che ha già da tempo fornito ai pazienti e agli operatori sanitari adeguate informazioni anche di carattere operativo».
Le misure messe in atto finora non sembrano però aver sbloccato la situazione. Il consiglio è quello di «assumere per un periodo un dosaggio leggermente ridotto» piuttosto che sospenderlo del tutto, dice il vicedirettore del Centro per la Ricerca e Cura sulle Malattie del Pancreas del San Raffaele di Milano e segretario generale dello European Pancreatic Club, Gabriele Capurso. Che rivolto ai pazienti raccomanda «niente panico perché il prodotto è carente, ma non è fuori produzione». Questi farmaci contengono quegli enzimi che il pancreas - perché malato o rimosso, per esempio in caso di tumore - non può produrre. Si tratta di enzimi essenziali per scomporre gli alimenti nei nutrienti essenziali che poi servono all'organismo per le funzioni vitali. Le difficoltà maggiori si hanno con i grassi: il pancreas è l'unico organo a produrre la lipasi, la proteina che serve ad assorbire i grassi. Un periodo prolungato di astinenza dal farmaco per alcuni pazienti significa andare incontro ai rischi della malnutrizione. Anche per questo qualcuno si sta rivolgendo a farmacie estere, soprattutto in Svizzera o nei Paesi dell'Est. Già nel 2017 e nel 2020 si è verificata la stessa problematica «e come associazione pazienti, riferisce Gianna Puppo Fornaro presidente della Lega Italiana Fibrosi Cistica (Lifc), »ne monitoriamo costantemente la distribuzione segnalando alla casa farmaceutica la carenza così da richiedere forniture con carattere di urgenza laddove necessario».