Un tesoro costituito da mille monete d'oro di epoca romana in un'anfora. Valore stimato, quattro milioni di euro. È il cosiddetto "Tesoro di Como", scoperto nel 2018 a circa un metro di profondità, durante lo scavo sull'area di un ex cinema e, prima, ex convento, per la realizzazione di una palazzina in via Diaz da parte di Officine Immobiliari, proprietaria dell'area. A oltre cinque anni dal ritrovamento, una sentenza del Consiglio di Stato ha stabilito che la maxiricompensa per gli scopritori delle monete perfettamente conservate, probabilmente del IV secolo d.C. o di prima epoca bizantina, è del 50% del valore stimato del tesoro.
La ricompensa
Il Consiglio di Stato ha ribaltato la decisione del Tribunale amministrativo riguardo al premio da corrispondere all'azienda.
La decisione
Il Tribunale amministrativo aveva respinto la richiesta della società, sostenendo che la paternità del ritrovamento non fosse chiara. Il Consiglio di Stato ha però ribaltato il provvedimento: «Riconosciuto che le attività di scavo erano state svolte direttamente dalla proprietaria, seppur attraverso la materiale esecuzione da parte di soggetti e macchinari incaricati, il conseguente ritrovamento non può che imputarsi direttamente alla stessa società, titolare del bene e delle attività in essere».