Jesi, gli universitari ripensano il Prato. Dai loro studi idee per il quartiere: mobilità e spazi pubblici in cima

Jesi, gli universitari ripensano il Prato. Dai loro studi idee per il quartiere: mobilità e spazi pubblici in cima
Jesi, gli universitari ripensano il Prato. Dai loro studi idee per il quartiere: mobilità e spazi pubblici in cima
di Fabrizio Romagnoli
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Giovedì 9 Marzo 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 15:35

JESI Rigenerare il quartiere Prato, una delle anime storiche di Jesi, finito fuori dai radar rispetto ai progetti che, ad esempio per l’altro grande rione a ridosso del centro di San Giuseppe, hanno visto idee e fondi Pnrr indirizzati a progetti come il recupero del Cascamificio e la ricucitura ciclo-pedonale fra Porta Valle e Parco del Granita. Per ripensare il Prato, la precedente amministrazione aveva coinvolto, nel 2021, il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e di Architettura della Politecnica delle Marche. Ora i risultati dello studio e i progetti di riqualificazione emersi per un’ampia area che, da Porta Valle, si allarga a Prato, zona stazione, Largo Grammercato e Santa Maria del Piano, saranno esposti al pubblico nelle sale del Consorzio Agrario di viale Trieste dal 13 al 17 marzo e discussi con addetti ai lavori e cittadini. 


I filoni

Nell’approfondimento realizzato dagli studenti del corso di laurea in Ingegneria Edile-Architettura, tre i filoni fondamentali individuati: mobilità e infrastrutture, residenza e lavoro, spazio pubblico e servizi. A ciascuno sarà dedicato un momento di approfondimento con esponenti del quartiere, fino al convegno di chiusura che, al Consorzio Agrario, si terrà il 16 marzo alle ore 16, aperto a tutti. «Rispetto all’accordo iniziale tra Università e Comune di Jesi abbiamo chiesto una restituzione alla città del lavoro svolto - dice l’assessora Valeria Melappioni - e un ulteriore passaggio di confronto, così da mettere l’Amministrazione nelle condizioni di accogliere un contributo progettuale degli studenti, ma anche grazie agli stimoli che emergeranno nei tavoli di confronto, e che saranno uno strumento utile per noi, per avviare quel lavoro di progettazione strategica su questa parte della città».

Strozzato dal serpentone del traffico che si incanala lungo l’asse sud, frutto della sequela quasi ininterrotta e discussa di centri commerciali che si è insediata a partire dagli anni ’90-2000 fra Gallodoro e via Roma, il Prato reclama da tempo maggiori attenzioni. Negli ultimi anni la zona ha visto la realizzazione di una volenterosa, ma ben poco frequentata, posta ciclabile che dovrà raccordare da un capo all’altro l’area sud della città, e l’investimento sulla videosorveglianza che ha “messo in sicurezza” l’asse fra Porta Valle e la stazione. Proprio la stazione è in attesa di un importante progetto di riqualificazione: Rfi mette sul piatto 10 milioni di euro da investire sul rifacimento interno e esterno, con la rifunzionalizzazione del fabbricato viaggiatori e l’intervento sulle aree fra Piazzale Giovanni Paolo II e l’incrocio fra via IV Novembre e viale Trieste. Una manutenzione straordinaria di cui fa discutere il ridisegno esterno: via giardino e alberi di via IV Novembre, a ridosso della linea ferrovia e a destra della stazione per chi guarda da viale Trieste, per fare spazio alla concentrazione su quel lato di stalli e area di manovra per i bus del trasporto urbano.

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