Precari, riposi saltati e ferie a rischio: all’ospedale di Torrette scatta la mobilitazione

La Rsu: «Per 300 i contratti scadono a giugno. Ricadute sulla qualità delle prestazioni»

Precari, riposi saltati e ferie a rischio: all’ospedale di Torrette scatta la mobilitazione
Precari, riposi saltati e ferie a rischio: all’ospedale di Torrette scatta la mobilitazione
di Stefano Rispoli
3 Minuti di Lettura
Sabato 20 Aprile 2024, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 14:49

ANCONA Riposi saltati, doppi turni, prestazioni aggiuntive oltre l’orario di servizio. Tutto a scapito del personale, dei cittadini, penalizzati da una ridotta qualità dell’assistenza, e dell’ospedale stesso che, secondo i sindacati, così paga «un enorme spreco di competenze su cui si è investito in formazione».

L’annuncio

La Rsu di Torrette annuncia l’avvio di una mobilitazione con modalità e azioni che verranno definite successivamente.

Torna a montare la protesta, dunque, nelle corsie dell’ospedale regionale. E cresce la preoccupazione alla luce della situazione contrattuale dei dipendenti del comparto: ce ne sono circa 300 a cui alla fine del 2023 era stato rinnovato il contratto fino al prossimo 30 giugno. Ma sul futuro, tutto tace. «E il restante personale a tempo indeterminato - sottolinea la Rsu - è chiamato a sopperire a un alternarsi di professionalità che non danno stabilità al sistema». Gli effetti si riverberano nelle criticità quotidiane: «Per garantire l’attività assistenziale istituzionale il personale è obbligato con ordini di servizio a salti riposi, doppi turni e ricorso alle prestazioni aggiuntive oltre l’orario di servizio». Le rappresentanze sindacali denunciano anche «un elevato e improprio utilizzo dello straordinario: ai dipendenti sarà erogata per l’anno 2023 una quota media presunta di produttività di 50 euro lordi, la più misera della regione. Molti dipendenti hanno un residuo ferie anno 2023 elevato e un’eccedenza oraria che non è possibile recuperare». E ad oggi non è garantito nemmeno il piano ferie estivo 2024. Il problema, evidenzia la Rsu, riguarda anche gli utenti. «Il permanere di questa situazione - è la denuncia - inficia la qualità dell’assistenza, determinando un aumento dei carichi di lavoro al personale, con possibili ricadute sulla salute dei cittadini e degli operatori. La Rsu esprime la propria preoccupazione non solo per le situazioni contrattuali dei dipendenti, ma soprattutto per l’inadeguata assistenza verso i cittadini marchigiani cui si va incontro, se non si pone rimedio ai provvedimenti in essere».

Le criticità

Nel mirino pure le stabilizzazioni del bando 2021 che «la Direzione aziendale non ha portato a termine, escludendo per ben due volte il personale di supporto ex categorie A e B, negando l’opportunità di partecipare alla manifestazione di interesse propedeutica alla procedura di stabilizzazione a persone che hanno molti anni di precariato alle spalle». E ancora, la Rsu critica la mancata verifica dell’organizzazione del blocco operatorio, «la pubblicazione della graduatoria dei Dep entro il 2023, mancanza dell’istituzione del tavolo paritetico per il monitoraggio degli straordinari con periodicità quadrimestrali, nessun confronto sulle esternalizzazioni messe in atto dall’azienda».

© RIPRODUZIONE RISERVATA