ANCONA Quando Roberto Boscaglia ha impresso la “svolta di aprile” decidendo per sua stessa ammissione di “affidare lo spogliatoi ai veterani” Filippo Perucchini è stato uno di quelli che ha preso in mano la situazione. Si era nel momento più delicato, con l’Ancona virtualmente ai playout e una manciata di partite ancora da disputare. Insieme al nucleo portante della squadra, con Spagnoli, Gatto, Paolucci, tanto per citarne qualche altro membro, il portiere ha cercato di compattare lo spogliatoio. Un punto di riferimento importante che ha contribuito a trainare l’Ancona fuori dal guado. Intervenuto a Radio Tua, il portiere ha svolto un’analisi compiuta della travagliata annata ormai alle spalle.
La stagione
«E’ stata una stagione difficilissima.
Il futuro
A precisa domanda Perucchini giura fedeltà ai colori biancorossi: «Ho un altro anno di contratto, la mia volontà è di restare qui e costruire qualcosa di importante nel tempo». Dall’alto della sua esperienza l’estremo è dalla parte di chi ritiene questo organico non vada smantellato: «Personalmente mi auguro che si possano ricalcare le orme di Cesena, Torres e Carrarese. Hanno cambiato poco come organico rispetto allo scorso anno eppure hanno disputato un gran campionato. Bisogna essere bravi ad intervenire nei punti giusti ma senza stravolgere una squadra che ha una base solida». Insomma la ricetta di Perucchini è far tesoro degli errori ma senza ripartire da zero: «Una stagione così deve servire a tutti noi per crescere, un’esperienza importante di cui far tesoro. Ci saranno dei cambiamenti, arriverà un nuovo direttore sportivo, si deve ripartire con uno spirito diverso». Un compagno sul quale Perucchini spende una parola in più è Antonio Cioffi: «Lui ha delle qualità eclatanti, oltre che nel dribbling e nell’imprevedibilità possiede un tiro forte e secco. Sono certo che si affermerà presto».
I portieri
Il collega dal quale trae ispirazione Perucchini è Wojciech Szczęsny: «Incarna il prototipo ideale del mio ruolo, rende facile anche gli interventi complicati. Speriamo che questa risposta non la legga Ivan Provedel che è un mio amico per la pelle. Lui è bravissimo, abbiamo giocato insieme ad Empoli». La scuola italiana all’avanguardia: «Donnarumma per me è ancora il più forte al mondo nel mio ruolo, ci sono altri come Vicario che si sono affermati all’estero. Direi che l’Italia non ha problemi in porta».