Sos gambe gonfie. Con le alte temperature il rischio è dietro l’angolo sia per le donne sia per gli uomini. E con il caldo quasi perenne, non ci sono più stagioni “alleate” delle gambe perché i sintomi possono essere prolungati e peggiorati. A mettere in guardia è l’Associazione Flebologica Italiana (Afi). A rimetterci è la salute.
Chi colpisce
Sono circa 20 milioni gli italiani che soffrono di insufficienza venosa. Colpisce circa il 30% delle donne, «ma neanche gli uomini ne sono immuni, anche se tendono a ignorare e sottovalutare il problema – afferma Edoardo Cervi, responsabile scientifico dell’Associazione Flebologica Italiana nonché specialista in Chirurgia Vascolare e Generale -. A soffrire di gambe gonfie e doloranti è infatti il 15% della popolazione maschile». L’incidenza dell’insufficienza venosa aumenta con l’età specialmente nelle donne: tra i 20 e i 30 anni, colpisce il 20% delle donne e il 10% degli uomini, mentre dopo i 50 anni, gli uomini restano fermi al 20% e le donne, con l’arrivo della menopausa che provoca uno sfiancamento del vaso sanguigno, salgono al 50%. In pratica tra le over 50, 1 su 2 soffre di insufficienza venosa.
Il caldo, un nemico
La stasi venosa solitamente peggiora nei mesi più caldi dell’anno. Il caldo, infatti, «acuisce i sintomi dell’insufficienza venosa degli arti inferiori, una patologia cronica causata dalla difficoltà del sangue nel ritornare dalle vene periferiche delle gambe al cuore. Un problema erroneamente considerato solo estetico che invece necessita di attenzione e cura», afferma il Professor Alessandro Frullini, presidente onorario dell’Associazione Flebologica Italiana. In particolare il gonfiore «legato al calore è il risultato di un accumulo anomalo di liquidi nei tessuti che provoca la dilatazione dei vasi sanguigni e l’indebolimento delle piccole valvole che regolano il flusso nei vasi, rendendo difficili per le vene pompare il sangue verso il cuore», spiega Edoardo Cervi che è autore di uno studio pubblicato sull’International Journal of Angiology and Vascular Surgery.
Le buone abitudini
Ci sono degli accorgimenti e delle buone abitudini da poter mettere in pratica sin da subito e inserire nella propria routine quotidiana. Gli esperti accendono i riflettori anche sulla tavola, iniziando a ridurre il consumo di sale, in quanto il sodio può aumentare la ritenzione idrica; il suggerimento è quello di sostituirlo con erbe aromatiche. Mantenersi bene idratati per ridurre il ristagno dei liquidi. La sera, prima di andare a dormire, sollevare i piedi appoggiandoli al muro o a una sedia. Se già si soffre di insufficienza venosa, indossare calze a compressione per aiutare il sangue a risalire verso il cuore. Un toccasana è il movimento; tenersi attivi camminando, andando in bicicletta o facendo cyclette. Fare frequenti pediluvi freddi, puntando il getto della doccia sulle caviglie e risalendo verso l’inguine. Quando si è seduti sarebbe meglio non tenere le gambe accavallate, perché a rimetterci è la circolazione. Nelle giornate in cui la meta è la spiaggia, ricordarsi di evitare l’esposizione durante le ore più calde e di fare rigeneranti passeggiate in mare con l’acqua fino alla vita.