«Il tumore non è operabile». Ma la moglie non si arrende e lui si salva

«Il tumore non è operabile». Ma la moglie non si arrende e lui si salva
«Il tumore non è operabile». Ma la moglie non si arrende e lui si salva
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Lunedì 11 Marzo 2019, 16:26 - Ultimo aggiornamento: 18:15

Senza possibilità di guarire. A Flavio, un operaio di Dongo (provincia di Como), avevano diagnosticato un tumore al fegato. «È inoperabile», dicevano i medici di Milano. «Non avrà più di tre mesi di vita», spiegavano. I mesi sono passati, però. Nove, ad ora, e Flavio è vivo. Deve ringraziare la moglie, che non si è lasciata sbloccare dallo sconforto della diagnosi iniziale, e i dottori dell'ospedale di Udine, che sono arrivati lì dove sembrava impossibile arrivare.

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Racconta adesso la moglia di Flavio. «Abbiamo conosciuto il professor Risaliti grazie a un filmato di YouTube. Dopo quello che ci era stato detto a Milano e a Rozzano, invece di darmi per vinta ho cominciato a scandagliare il web. Non potevo e non volevo credere che non ci fosse davvero più niente da fare. Mi definirono una spregiudicata, affermando che non sapevo a cosa andavo incontro», dice. E così ha conosciuto l'ospedale di Udine. Il professor Risaliti ha adottato una terapia a tappe. E, dopo un ricovero finito a settembre, Flavio è tornato a casa. Ora, finalmente, può sottoporsi a un trapianto.

 

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