Cecchi Gori, come sta: operato d'urgenza per appendicite acuta nella notte a Roma

Cecchi Gori, ecco come sta: operato d'urgenza per appendicite acuta nella notte a Roma
Cecchi Gori, ecco come sta: operato d'urgenza per appendicite acuta nella notte a Roma
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Domenica 29 Settembre 2019, 10:38 - Ultimo aggiornamento: 14:53

Paura per Vittorio Cecchi Gori. Operazione d'urgenza nella notte, presso il Policlinico Gemelli di Roma, per il produttore a causa di una appendicite acuta con peritonite: l'intervento, informa il nosocomio, è andato bene e al momento le condizioni del paziente sono stabili e il trend in miglioramento lascia prevedere una rapida dimissione dalla terapia intensiva post chirurgica.

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Cecchi Gori è giunto nel Pronto Soccorso del Gemelli nella tarda serata di ieri in buone condizioni generali con i sintomi caratteristici dell'appendicite acuta, come ha spiegato il professor Francesco Landi medico personale e amico di Cecchi Gori. Dopo l'intervento per precauzione Cecchi Gori è stato ricoverato presso la Tipo del Policlinico Gemelli, diretta da Massimo Antonelli, dove è stato stabilizzato. «Le condizioni del paziente sono stabili e il trend in miglioramento lascia prevedere una rapida dimissione dalla Terapia intensiva post chirurgica, salvo imprevedibili variazioni», precisa il Gemelli.
 

Dopo l'intervento per precauzione Cecchi Gori è stato ricoverato presso la Tipo del Policlinico Gemelli, diretta da Massimo Antonelli, dove è stato stabilizzato. «Le condizioni del paziente sono stabili e il trend in miglioramento lascia prevedere una rapida dimissione dalla Terapia intensiva post chirurgica, salvo imprevedibili variazioni», precisa il Gemelli.

Crac Fiorentina, Cecchi Gori dovrà risarcire 19 milioni di euro
A 17 anni dal crac della sua Fiorentina, Vittorio Cecchi Gori è stato condannato a un maxi risarcimento come unico responsabile del dissesto finanziario che portò al fallimento della società viola. Il tribunale civile di Firenze ha condannato l'ex patron a pagare oltre 19 milioni di euro di danni nell'ambito della causa per responsabilità nell'amministrazione della vecchia società, promossa dalla curatela fallimentare. Cecchi Gori, già condannato in sede penale, per gli stessi fatti, a 3 anni e 4 mesi per bancarotta, è stato anche condannato a pagare le spese processuali verso la curatela, quantificate in 113 mila euro. Il tribunale ha invece rigettato la richiesta di danni verso gli altri consiglieri e amministratori, tra cui Luciano Luna, Mario Sconcerti, Zerunian Sarkis, Ottavio Bianchi, Marco Vichi, Sergio Bartolelli, gli eredi di Ugo Poggi e verso i componenti del collegio sindacale.

Nei loro confronti la stessa curatela dovrà rifondere le spese di lite, per un totale di oltre 700mila euro. Il declino economico della Fiorentina, come ricostruito dagli stessi giudici nella sentenza, iniziò nel settembre del 1998, quando la società cedette alla Merril Lynch tutti i futuri proventi che avrebbe potuto ricavare fino al 2010 da abbonamenti, biglietti al botteghino e diritti televisivi, ottenendo in cambio un finanziamento di 67 miliardi e 500 milioni delle vecchie lire. Denaro che però invece di finire nella casse del club venne dirottato per ripianare i conti di altre società del gruppo Cecchi Gori. Stessa sorte ebbero i 70 miliardi anticipati nel 1999/2000 dalla Faber Factor e i 27 miliari che erano stati incassati dalla Fiorentina dalla rescissione del contratto col calciatore Edmundo.

A causa di queste operazioni, il club si indebitò per un totale di 155 miliari di lire. Le società del gruppo Cecchi Gori che beneficiarono dei finanziamenti infatti, la Fin.Mavi spa e la Regal srl, non restituirono mai le somme stornate. A questo seguì «un periodo di progressivo indebitamento della società», scrivono i giudici nella sentenza, che provocò anche il mancato versamento all'Erario delle trattenute Irpef e dell'Iva, arrivando a un debito complessivo di 180 miliardi di lire. Alla fine del luglio del 2002 il dissesto finanziario era tale che impedì l'iscrizione al campionato di serie B, determinando la perdita del titolo sportivo e lo svincolamento dei giocatori tesserati. Nel settembre del 2002 il tribunale di Firenze dichiarò il fallimento dell'A.C. Fiorentina spa.

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