«Lecco in B, potevamo esserci noi». L'analisi di Guerini, Alessandrini, Giardini e Zandegù

«Lecco in B, potevamo esserci noi». L'analisi di quattro Vip biancorossi dopo la promozione dei lombardi
«Lecco in B, potevamo esserci noi». L'analisi di quattro Vip biancorossi dopo la promozione dei lombardi
di Roberto Senigalliesi
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Martedì 20 Giugno 2023, 04:15 - Ultimo aggiornamento: 11:33

ANCONA Il Lecco in Serie B, ad Ancona si recrimina. Vedere la squadra di Foschi promossa, meritatamente, nella serie cadetta non può non far pensare a quello che poteva essere e non è stato. Ovvero che i dorici avrebbero potuto essere al posto dei lombardi visto che nelle due gare disputate con la compagine lariana erano scaturiti altrettanti pareggi. In pratica l’Ancona era uscita di scena senza essere stata sconfitta, solo in virtù del peggior piazzamento nella fase regolare, e può dire a ragione di non aver perso contro la squadra approdata in B. L’amarezza rimane, al netto della forza del Lecco, evidenziata soprattutto nei turni successivi a quelli con i dorici. E se Spagnoli fosse riuscito a mettere dentro quel pallone a 3’ dalla fine forse parleremmo di un’altra storia. 


«Grande rammarico»

«In effetti il rammarico è grande – conferma Maurizio Zandegù che è stato un doppio ex, anche se il suo cuore pende per Ancona -.

Uscire senza perdere fa male – prosegue – ma la promozione del Lecco rafforza il concetto che i dorici hanno fatto un ottimo campionato». Zandegù, tra l’altro, ha un ricordo legato alla sfida Lecco–Foggia dell’altra sera. «Giusto 50 anni fa, nel 1973, debuttai in sSerie B proprio con il Lecco e di fronte avevamo il Foggia. Ritornando al rammarico dico che l’Ancona deve trovare nuova forza da quello che è successo. Soprattutto deve mantenere l’ossatura attuale visto che è stata capace di combattere alla pari contro la futura trionfatrice dei playoff. Tra l’altro come struttura societaria è migliore di quella lombarda, dove il vulcanico presidente addirittura all’inizio non voleva iscriversi al campionato, che poi ha vinto». 

«Il Lecco in B, una favola»

«La promozione del Lecco in Serie B - commenta l’ex trainer dorico Vincenzo Guerini – testimonia della bellezza e della imprevedibilità del calcio. Chi ci avrebbe scommesso all’inizio? Il rammarico per l’Ancona è evidente, soprattutto per quanto successo nella partita di ritorno a Lecco dove ha giocato alla pari, se non meglio, e con un pizzico di fortuna avrebbe potuto passare il turno. E se Spagnoli avesse segnato allo scadere sarebbe stata un’altra storia. Ma non bisogna fermarsi solo a rammaricarsi – prosegue Guerini – occorre guardare avanti, anche se al tifoso quello che è successo brucia. La lezione è che nel calcio tutto può succedere e bisogna credere fortemente che niente è impossibile. Proprio come ha fatto il Lecco. Ad Ancona si deve prendere esempio di quello che è successo, ripartire con l’intelaiatura di quest’anno e renderla ancora più competitiva con qualche innesto di qualità». 

I rimpianti

«Con i se e con i ma non si va da nessuna parte – ribadisce l’altro ex trainer dorico Marco Alessandrini -. Rammarico ad Ancona? Certo, anche perché la doppia sfida con il Lecco è stata decisa da episodi che potevano anche girare in maniera diversa. La squadra di Donadel ha giocato tutte le proprie possibilità nella doppia sfida ma può recriminare, come già detto, su alcuni episodi non favorevoli. Ma, secondo me, occorre far tesoro di quello che è capitato. Trasformare il rammarico in energia positiva e concentrarsi da subito sul prossimo campionato che sarà sicuramente agguerrito visto la presenza di squadre di grido scese dalla B». 

«Se la sono meritata»

«I discorsi valgono poco. I fatti dicono che il Lecco è salito, meritatamente, in Cerie B pur non essendo riusciti a batterci- l’amaro commento di Eros Giardini, presidente dei Club Uniti Biancorossi Ancona -. E complimenti a loro, guidati da un ottimo tecnico come Foschi che ho avuto modo di conoscere. Uscire in questo modo brucia. E’ evidente, visto che nelle due partite, secondo me, avremmo meritato noi di passare. Ma è la testimonianza dell’ottimo campionato disputato e della validità di un organico che ha solo bisogno di poche ma valide pedine. Qualcuno dice – conclude Giardini – che la società non sarebbe poi stata pronta per la B. Io penso il contrario, era una opportunità che tutti avrebbero accolto a braccia aperte. Anche perché il prossimo anno sarà ancora più dura».

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