Ancona, futuro ds: prendete Faggiano. Il dirigente pugliese per competenze (e non solo) ha il profilo ideale per puntare in alto - L'INCHIESTA DEL CORRIERE

Il nome del nuovo direttore sportivo rientra tra le priorità più urgenti del club biancorosso. Nessun dubbio: il dirigente pugliese per competenze ha il profilo ideale per sognare. Con il tecnico Boscaglia ha creato il "Miracolo Trapani" culminato con la promozione in B

Ancona, futuro ds: prendete Faggiano. Il dirigente pugliese per competenze ha il profilo ideale per puntare in alto
Ancona, futuro ds: prendete Faggiano. Il dirigente pugliese per competenze ha il profilo ideale per puntare in alto
di Peppe Gallozzi e Ferdinando Vicini
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Venerdì 10 Maggio 2024, 00:30 - Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 07:32

Partiamo dai fatti: il profilo del nuovo direttore sportivo dell'Ancona verrà definito a breve. Anzi, è stato oggetto di discussione proprio nel recente summit di Hong Kong che ha visto protagonisti il presidente Tony Tiong e l'ad Roberta Nocelli.

Fino ad oggi, per forza di cose, siamo rimasti nel campo delle ipotesi. Nel gioco dell'estate legato al toto-nome, buono per ogni occasione e anche per il ds, ne esiste uno che domina sugli altri. Un sogno proibito (ma forse neanche tanto andando ad analizzare i vari fattori), molto difficile da realizzare, che però ha delle basi concrete su cui poggiare: Daniele Faggiano.


Suggestione senza percentuali

Una variabile impazzita rispetto ai nomi già emersi - alcuni valutati, altri proposti, altri ancora solo chiacchierati - e comunque meritevoli di apprezzamento dei vari Davide Mignemi (attualmente al Gubbio), Fabio Lupo, Armando Ortoli, Josè Cianni, Massimo Taibi e, in ultimo, Paolo Giovannini dimissionario dall’Arezzo ma destinato al Livorno.

Faggiano, dall’importante passato tra Serie A e Serie B, è la classica suggestione senza percentuali. L’imprevisto che può far saltare il banco. Al momento, dopo l'ultima esperienza alla Sampdoria, il ds pugliese di Copertino non è ancora accasato. Ci sono tante squadre sulle sue tracce, come naturale che sia. Perchè dovrebbe scegliere Ancona in questo scenario ipotetico? In primis per la volontà di rimettersi in sella e poi per il rapporto stretto, fraterno, con mister Boscaglia. Sono stati loro, insieme, tra il 2012 e il 2015 a costruire il “Miracolo Trapani”.

L'epopea del club siciliano condotto fino alla Serie B e alla Scala del calcio di San Siro per un ottavo di finale di Coppa Italia contro l'Inter (perso di misura 3-2) passato alla storia. Faggiano inizia la carriera dirigenziale a soli 25 anni mettendosi alla prova in piazze calde del dilettantismo pugliese come Manduria, Brindisi, Grottaglie e Noicattaro. Sviluppa contatti importanti tra gli addetti ai lavori. Nel 2007 entra nell'orbita del Bari studiando al "Liceo Classico" Giorgio Perinetti, il suo maestro e mentore. Da direttore sportivo, oltre a Trapani, ha sposato le cause di Siena, Palermo, Parma, Genoa e Sampdoria. Le promozioni conquistate, le imprese (Trapani e Parma su tutte), le delusioni accumulate, gli allenatori con cui ha lavorato spalla a spalla (Antonio Conte e Roberto De Zerbi giusto per citarne un paio), i giocatori scoperti (Federico Dimarco e Alessandro Bastoni, anche qui i primi due a venire i mente, colonne dell'Inter campione d'Italia). Siamo alla presenza di un predestinato a cui la Serie C, se non con un progetto di enorme spessore o con una motivazione tale da superare le barriere della razionalità, sta più che stretta.

Boscaglia, un rapporto intenso

Il rapporto tra Faggiano e Boscaglia è stato, nel tempo, un rapporto intenso. Fatto di unione d'intenti, di collaborazione, di battaglie combattute. Ma anche di diversità di vedute, discussioni, momenti di gelo. Poi, come spesso accade in questi frangenti, emerge il professionismo e la professionalità di entrambi. Se la grande coppia del miracolo Trapani possa essere o meno ricostituita al Del Conero solo le prossime settimane potranno dircelo. In caso negativo, questa chiacchiera sarà catalogata come una semplice fantasia di inizio estate. Al contrario, con esito positivo, si aprirebbe un nuovo climax. Dal sapore deciso e inebriante. La voglia di sognare che ogni tifoso spera di rivivere quanto prima. In particolare dopo una stagione dura e travagliata come quella appena vissuta.

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