Se l'intestino diventa irritabile non è
più sufficiente evitare lo stress

Se l'intestino diventa irritabile non è più sufficiente evitare lo stress
di Federica Buroni
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Martedì 6 Giugno 2017, 14:10
La sindrome dell’intestino irritabile, quella pessima compagna di strada che condiziona la vita del 7 per cento della popolazione italiana - in prevalenza donne - e che nelle sue manifestazioni più gravi arriva anche a sconvolgerla profondamente, è una malattia vera e non quel semplice mal di pancia fino ad oggi considerato, a torto, come qualcosa di passeggero legato a uno stato più che altro psicosomatico.

Il confronto
L’Istituto Superiore di Sanità ha ospitato sull’argomento un incontro dibattito promosso dalla rivista di economia e politica sanitaria “Public Health & Health Policy”, nel corso del quale i massimi esperti della gastroenterologia nazionale, ma anche rappresentanti delle istituzioni e del mondo advocacy, si sono confrontati con l’obiettivo di individuare le strategie capaci di offrire soluzioni adeguate per un delicato ambito sanitario nel quale mancano ancora troppe risposte sia sul piano diagnostico che su quello assistenziale.
Il quadro sanitario della sindrome dell’intestino irritabile risulta, infatti, ancora oggi scarsamente conosciuto ed è caratterizzato da diagnosi il più delle volte tardive, perché spesso sottovalutate dai pazienti ma anche dagli stessi medici, nel quale i sintomi sono contrastati in modo inadeguato con un frequente e casuale ricorso al dannoso “fai da te” o, ancor peggio, con il ricorso a suggerimenti trovati in rete.

La patologia
«È dimostrato tuttavia che questa sindrome è una vera e propria patologia – spiega il professor Vincenzo Stanghellini, ordinario di Scienze Mediche e Chirurgiche all’Università di Bologna -. Occorre però anzitutto che il paziente, e di conseguenza anche il suo medico, sappia che non si tratta di una malattia psicosomatica. La sindrome del colon irritabile, in altre parole, non nasce nella testa. La ricerca ha dimostrato precise cause micro organiche. È necessario che il paziente sappia che è vero che lo stress può aggravare o far precipitare il quadro clinico, come del resto avviene per numerose condizioni patologiche a partire dall’infarto del miocardio, ma non è lo stress medesimo che causa la malattia. E’ per questo molto importante instaurare un rapporto di fiducia fra medico e paziente».

Il dolore
Dolore addominale, sensazione di distensione dell’addome e meteorismo, accompagnati da stipsi o diarrea, sono i segnali che debbono invitare all’attenzione. «Purtroppo sulle cause di questa patologia sappiamo ancora poco, malgrado siano state riscontrate numerose alterazioni ognuna delle quali, però, non consente di identificare in modo univoco la malattia – afferma Enrico Stefano Corazziari, professore di Gastroenterologia all’Università di Roma La Sapienza – Molti studi ipotizzano una disfunzione del sistema immunitario, altri puntano il dito sulla ipersensibilità viscerale presente in molti pazienti».



L’impatto sociale
«Resta il fatto che - come ha spiegato Stefano Vella, presidente dell’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco – il problema della Ibs, così viene anche definita la sindrome dell’intestino irritabile, è un problema serio, non serissimo, ma che non si cura, si curicchia. Eppure i suoi costi sociali sono altissimi». E, alla fine, in media ci vogliono più di dieci anni prima che il paziente si rivolga al gastroenterologo. Di recente è anche nato un comitato per l’Ibs, il comitato Ibscom, che ha deciso di far emergere la sindrome come malattia che può avere un impatto sociale. Un impatto che, spesso, arriva ad avere ripercussioni anche sui familiari, con interferenze perfino sulla coppia, e sugli amici dei pazienti.

Il 10% delle persone colpite dalla sindrome
La sindrome dell’intestino irritabile rappresenta una condizione molto comune e debilitante che interessa circa il 5-20% della popolazione mondiale. In Italia riguarda circa il 10% delle persone, in particolare le donne, e colpisce sia la popolazione adulta sia quella pediatrica.

Le stime: un paziente  può costare mille euro
Dal focus sull’Italia emerge che in media i costi sanitari del paziente con Ibs sono di poco inferiori ai mille euro, in gran parte a causa delle ospedalizzazioni. Si tratta di costi simili a quelli riguardanti altre patologie come ipertensione, diabete o osteoartriti.

Il vademecum
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