Celiachia tra diagnosi tempestiva
e terapie: ecco come conviverci

Celiachia tra diagnosi tempestiva e terapie: ecco come conviverci
di Agnese Testadiferro
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Martedì 15 Maggio 2018, 18:59
La celiachia: imparare a conoscerne gli aspetti per conviverci, oggi più che mai. In Italia è in corso la Settimana Nazionale della Celiachia, fino a domenica, e tanti sono gli eventi, a cura dell’Associazione Italiana Celiachia. L’Italia, che è ai primi posti al mondo nella tutela dei diritti dei pazienti, conferma la propria sensibilità con appuntamenti, anche di formazione, in ogni regione. Anche le Marche protagoniste.

Focus Marche
Tema della Settimana nazionale, i diritti dei pazienti di oggi e di domani: dal diritto a ricevere una diagnosi tempestiva a quello di essere seguiti correttamente per evitare complicanze, fino alla sicurezza dei prodotti gluten free, i successi raggiunti in quasi quarant’anni di attività dell’Associazione sono la base per una buona qualità di vita dei celiaci. Tutti gli appuntamenti sono al sito www.settimanadellaceliachia.it. in aggiunta ai focus di questi giorni, “numerosi e importanti sono i progetti che Aic Marche porta avanti per i celiaci marchigiani. Tra questi il progetto “Afc - Alimentazione Fuori Casa”, che risponde all’esigenza quotidiana più importante: «mangiare fuori casa senza correre rischi - sottolinea Romina Giommarini, presidente Aic Marche, che conta 1000 soci - Si tratta di una catena di esercizi che offrono un servizio idoneo alle esigenze alimentari dei celiaci, con personale informato da Aic e strutture regolarmente monitorate; l’obiettivo è coinvolgere 200 strutture. “In fuga dal glutine” è invece il nostro progetto scuola».

Come trattare la celiachia
La malattia celiaca è una patologia «sistemica scatenata dall’ingestione di cereali contenenti glutine, quali frumento, segale, orzo, triticale, semola o grano duro, farro e kamut, in soggetti geneticamente predisposti» - precisa la dr.ssa Elena Lionetti, pediatra e membro del Comitato Scientifico Aic - «L’elevata diffusione della celiachia è in primo luogo da riferire alla diffusione ubiquitaria dei suoi fattori causali primari, cioè la predisposizione genetica (HLA-DQ2 e/o DQ8) ed il consumo alimentare di prodotti a base di farina di frumento». I dati epidemiologici più recenti dimostrano un preoccupante aumento della frequenza totale di celiachia nel corso degli ultimi decenni, soprattutto nei Paesi occidentali. «In Italia, le indagini praticate negli anni ’90 del secolo scorso mostravano una prevalenza di celiachia in età pediatrica di circa lo 0.7%, mentre gli studi attuali indicano una frequenza pressoché raddoppiata nell’arco di meno di 30 anni (circa l’1.5% oggigiorno). Le ragioni di questo preoccupante fenomeno non sono del tutto chiare, ma potrebbero essere correlate ad una serie di cambiamenti ambientali rilevanti, quali la varietà dei frumenti utilizzati in alimentazione umana, la quantità di glutine assunto, la modalità di lievitazione dell’impasto panificatorio e altri fattori ancora sconosciuti. In parte, l’aumento dei casi osservati dipende naturalmente dalla migliore performance dei test diagnostici attualmente disponibili e dalla diffusa attenzione diagnostica verso la malattia”.

Un iceberg
In generale, la celiachia viene rappresentata “come un iceberg, ad indicare che le dimensioni del fenomeno sono maggiori di quelle apparenti. Le indagini di screening della popolazione hanno dimostrato che per ogni caso diagnosticato di celiachia ve ne sono almeno altri 3-5 che sfuggono alla diagnosi, generalmente per l’assenza di manifestazioni cliniche caratteristiche. Per questo motivo, la celiachia è al terzo posto nel mondo tra le malattie in cui viene a mancare la diagnosi. L’unico trattamento attualmente disponibile per la celiachia “è rappresentato dall’esclusione di tutti i cereali contenenti glutine”.
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