È l'interrogativo di un approfondimento rintracciabile sul portale "Dottore ma è vero che?" della Fnomceo, Federazione degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri. Per la dieta del limone “le parole chiave sono 'potere drenante', effetto detox, contrasto alla ritenzione idrica. Il limone è onnipresente, spremuto in acqua tiepida al mattino e sopra ai 5 frutti rossi a colazione o come condimento dell'insalata di legumi a pranzo e del pesce magro a cena. Poi, l'acqua riscaldata chiuderà una giornata dieteticamente da dimenticare". Per la dieta del riso, con carne bianca e verdure, va ricordato che "il riso non è di per sé un alimento che facilita il dimagrimento".
«Una determinata porzione di riso fornisce in sostanza le stesse calorie di una analoga porzione di pasta - spiega il nutrizionista Marcello Ticca - il problema sono i condimenti.
La dieta della banana pone un interrogativo: "come si fa a stabilire quando si è sazi all'80%?». Alcune diete rapide possono avere un effetto, perché motivano a mangiare meno. «Il risultato - aggiunge Ticca - può anche essere perdere peso, non necessariamente tessuto adiposo. Specialisti seri concordano che un corretto regime dimagrante debba essere costruito per determinare un deficit energetico quotidiano di circa 700-800 chilocalorie, 1.000 al massimo. La perdita di peso oscillerà fra mezzo chilo e un chilo a settimana». E il digiuno? Un giorno non fa male da sani. «Ma se si deve protrarre più a lungo - spiega Eugenio Del Toma, presidente emerito dell'Associazione italiana di dietoterapia e nutrizione - le cose cambiano radicalmente». La migliore strategia è quindi programmare. Uno specialista coscienzioso proporrebbe "solo dimagrimenti lenti, non più di 3-5 chili ogni mese".