«In questo ampio studio prospettico - commenta Julien Taieb, dell'ospedale Georges Pompidou di Parigi, autore della ricerca - abbiamo confermato che la presenza di Dna tumorale circolante è un fattore prognostico indipendente nel tumore del colon-retto.
E che circa sei pazienti su 10 risultati positivi resteranno liberi dalla malattia dopo chemioterapia adiuvante, contro otto su 10 di quelli negativi». Ora «sappiamo che il Dna tumorale circolante nel sangue» rilevato dalla biopsia liquida «è un importante fattore prognostico, e potrà essere molto utile per analizzare i pazienti con tumore del colon-retto e 'disegnarè futuri trial», conclude.