Cancro all'utero, la speranza arriva dall'Australia. Uno studio dei ricercatori della Griffith University del Queensland potrebbe portare il Paese a diventare il primo a sconfiggere il tumore al collo dell'utero. Gli studiosi hanno elaborato una nuova tecnica di terapia genica basata sull'utilizzo di nanoparticelle, sperimentandola su un gruppo di topi che avevano contratto la malattia, che, secondo il professore Nigel McMillan, ha portato i piccoli animali a guarire «al 100 per 100».
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Queensland researchers claim they have found a cure for cervical cancer. In a world-first, Griffith University, says it’s found a cure for cervical cancer - the start of curing other cancers. https://t.co/ZVUDnTJXo1 #7NEWS pic.twitter.com/OsqtKCavc9
— 7NEWS Brisbane (@7NewsBrisbane) October 9, 2019
Il portentoso attrezzo per modificare i geni è il CRISPR-Cas9, che viene iniettato in nanoparticelle nel sangue del paziente. Queste poi andrebbero a «cercare il gene che causa il cancro», l'E-7, per tagliarlo a metà. Così facendo, quando la cellula infetta cerca di riparare il gene corrotto con la produzione di DNA, non riconoscerebbe più le particelle cancerogene, rimpiazzate da altre sane.
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I risultati della ricerca, pubblicati su Molecular Therapy, per il professor McMillan e il suo partner di ricerca Luqman Jabair, sono passi importanti per dimostrare quanto siano utili le tecniche di modifica dei geni nella lotta al cancro. Anche perchè, dicono, nessun effetto collaterale è stato riscontrato nelle cellule trattate sperimentalmente: nè infiammazioni, nè danni di altri tipo. I due ricercatori hanno già presentato domanda di sovvenzione per poter passare a esperimenti su esseri umani nei prossimi 5 anni.
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