Pesaro, il ponte ciclopedonale paga la grande pioggia: la data d'apertura resta un rebus

L’alluvione di un anno fa ha provocato ritardi al cantiere sul fiume Foglia

Pesaro, il ponte ciclopedonale paga la grande pioggia: la data d'apertura resta un rebus
Pesaro, il ponte ciclopedonale paga la grande pioggia: la data d'apertura resta un rebus
di Letizia Francesconi
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Venerdì 10 Maggio 2024, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 12:16

PESARO - L’imponente struttura bianca metallica con la sua campata a mezzaluna è da tempo ben visibile dai binari della stazione ferroviaria, eppure non è ancora percorribile e per aspettare che possa essere transitabile occorrerà attendere. L’apertura a biciclette e passanti del nuovo ponte ciclopedonale sul Foglia, slitterà a fine estate. Se ne parlerà in autunno. È quasi una certezza ormai per il responsabile dell’impresa Nasoni Costruzioni di Fano, che nel febbraio del 2022 si è aggiudicata la gara d’appalto dell’opera.

Alla base dello slittamento una serie di molteplici fattori: innanzitutto la revisione del progetto iniziale con l’aggiunta di migliorie a protezione del corso del fiume Foglia, poi il rallentamento dei lavori a causa soprattutto dell’alluvione del maggio di un anno fa che ha reso il tratto terminale del foglia insicuro per diverso tempo e che alla fine ha portato ad accumulare mesi di ritardi.

Stato dei fatti

«Ci portiamo dietro circa due mesi di ritardo sulla tabella di marcia per l’apertura del ponte – spiega Marco Nasoni, dell’omonima azienda Costruzioni Nasoni – anche perchè in pratica parliamo di due cantieri in uno.

Al momento bisogna apportare delle migliorie con interventi di completamento del manufatto già impiantato. A rallentare e farci perdere mesi preziosi che ora si sono accumulati, è stato l’alluvione del maggio 2023. In fase di lavorazione poi ci siamo resi conto che mancavano alcune opere di sicurezza e regimazioni adeguate. Non si tratta di ritardi che dipendono dalla nostra impresa. Stiamo recuperando solo ora e, meteo permettendo, cioè se non si verificheranno altre forti precipitazioni, la tabella di marcia è rodata. Ma dopo l’alluvione per mesi è stato praticamente impossibile lavorare nell’ambito dell’alveo del fiume dove il ponte doveva essere collocato».

Gli interventi

«Siamo stati costretti a intervenire sugli argini e la loro messa in sicurezza - proseguono dalla Nasoni - richiudendo tra l’altro un argine e riparandolo per evitare l’allagamento del tratto ciclopedonale in costruzione e dell’area verde. In accordo con il servizio Lavori Pubblici del Comune sono state eseguite opere aggiuntive e obbligate per la messa in sicurezza idraulica e adesso si sta lavorando ancora adesso ad opere provvisionali».

Della struttura metallica a mezzaluna che vediamo oggi, sono stati realizzati dalla Nasoni Costruzioni i piloni, la campata, la spalla del ponte, le fondazioni necessarie a realizzare la pista ciclabile e non da ultimo le opere di compensazione dentro l’alveo e altri interventi e muri di raccordo alle spalle del ponte. Il completamento: siamo quindi work in progress.

Che cosa manca

«Mancano ancora all’appello per vedere la fine lavori – prosegue il titolare dell’impresa appaltatrice – i raccordi da una parte e dall’altra per consentirne l’apertura. Stiamo parlando di una parte del cantiere di competenza del Comune per la ciclabile che unisce due pezzi di città dall’uno e dall’altro argine del quartiere Tombaccia fino al collegamento con il parco 25 Aprile di via dell’Acquedotto. Fino a quando non saranno fatti gli innesti del percorso, il ponte non può essere percorribile da pedoni, bici e mezzi di soccorso e di sicurezza, e con tutta probabilità si slitta a fine estate».

L’integrazione

Nel frattempo l’impresa, dopo l’alluvione del maggio di un anno fa ha dovuto integrare il progetto e i costi finali di realizzazione sono ulteriormente lievitati. Il costo dell'opera stimato fra il 2021-2022 era di 2 milioni 970 mila euro coperto da risorse pubbliche inserito nel progetto Sprint, e oggi si è arrivati dopo una determina comunale di qualche tempo fa ad ulteriori di 765 mila euro in più per il riconoscimento di extra costi dovuti non solo ai rincari del materiale ma anche alle opere straordinarie per la sicurezza del fiume.

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