Gare degli aquiloni, il capo della contrada Monte, Crinelli: «La giuria non rispetta il regolamento, vogliamo vedere le schede»

Gare degli aquiloni, il capo della contrada Monte: «La giuria non rispetta il regolamento, vogliamo vedere le schede». Nella foto l'aquilone del Monte chiamato Mont Disney e, nel riquadro, il capo contrada Alberto Crinelli
Gare degli aquiloni, il capo della contrada Monte: «La giuria non rispetta il regolamento, vogliamo vedere le schede». Nella foto l'aquilone del Monte chiamato Mont Disney e, nel riquadro, il capo contrada Alberto Crinelli
di Beatrice Giannotti
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Martedì 5 Settembre 2023, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 6 Settembre, 07:32

URBINOL’adrenalina per la Festa dell’aquilone è scemata, ma ci sono le considerazioni post gara. Tra tutte quella di Berto Crinelli, capo contrada del Monte.

«Per la vittoria di Honk Kong non ci sono dubbi, era il più lontano - rileva Crinelli -, ma dubbi ci sono, come sempre, per l’aquilone di bellezza e proprio per questo all’interno dell’associazione delle contrade c’è un gruppo di tecnici che da altre 40 anni costruiscono aquiloni». 

Le tabelle

C’è un regolamento ufficiale dell’associazione da rispettare che anno dopo anno, in base alle situazioni che si creano, prevede delle casistiche. «Ma il regolamento prevede chiaramente delle tabelle per la votazione – spiega –. Complessità della struttura, esecuzione dell’aquilone, tipo di volo (a traino o stabile), cromaticità».

Il Monte ha chiesto di visionare le tabelle compilate dai giudici, anche in modo anonimo senza ricollegare il voto al singolo giurato. Urbino Servizi ha risposto che sono scarabocchiate e incasinate e il Monte controbatte sottolineando l’importanza di queste schede.

Lo schema dei tecnici

«Se la giuria si attenesse allo schema fatto dal gruppo di tecnici, alcune volte alcuni aquiloni non otterrebbero punteggio sufficiente. Sono tabelle importanti create per non far dire che gli aquiloni di bellezza a Urbino non volano».

Crinelli puntualizza che alcuni aquiloni erano praticamente monocromatici, come quello di Mazzaferro, che aveva però una struttura da 10. Alcuni sono stati “trasportati” dai contradaioli e non hanno volato.

«Quando ho detto “farò un volo stabile” volevo rimandare proprio a quel regolamento eper ricordare che non è solo la grandezza dell’aquilone a fare scena. Non sono critiche, piuttosto osservazioni perché ci si tiene alla festa e capire i voti permette di migliorare per l’anno successivo mantenendo alta la tradizione del volo».

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