Mangiano carne cruda di marmotta, coppia di turisti muore di peste bubbonica

Mangiano carne cruda di marmotta, marito e moglie morti di peste bubbonica
Mangiano carne cruda di marmotta, marito e moglie morti di peste bubbonica
di Simone Pierini
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Domenica 12 Maggio 2019, 19:53 - Ultimo aggiornamento: 21:14

Due turisti, marito e moglie, sono morti dopo aver mangiato carne cruda di marmotta. I due coniugi di nazionalità kazaka, rispettivamente di 38 e 37 anni, hanno contratto la peste bubbonica. È successo in Mongolia dove decine di turisti sono attualmente bloccate seguito di misure di quarantena prese dalle autorità locali. Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha confermato la notizia di stampa, aggiungendo che secondo le informazioni in suo possesso la salute dei turisti non è in pericolo e che dovrebbero poter lasciare prossimamente la regione in cui sono trattenuti.

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Stando al Siberian Times in tutto 158 persone che sono entrate in contatto diretto o indiretto con la coppia sono «sotto supervisione», tra cui alcune decine di turisti: americani, russi, tedeschi, olandesi, svedesi, sudcoreani e svizzeri. La coppia, appartenente alla locale minoranza kazaka, è deceduta il primo maggio e nessun incidente è stato segnalato in seguito, ha dichiarato il governatore provinciale Aipiin Gilimkhaan, citato dall'agenzia stampa francese Afp, secondo la quale la quarantena dovrebbe essere revocata nelle prossime ore. L'agenzia riferisce che le autorità locali hanno più volte messo in guardia gli abitanti dal consumare carne di marmotta cruda perché può veicolare il batterio Yersinia pestis, responsabile della peste. Molti però ignorano gli avvertimenti perché ritengono che consumare gli organi interni di questo roditore faccia bene alla salute. 

Trattata per tempo con antibiotici, la peste può essere curata.
La sua forma polmonare, che si trasmette con la tosse, può tuttavia essere fatale nel giro di 24-72 ore. Questa malattia infettiva di origine batterica veicolata da varie specie di roditori ha fatto strage di uomini e donne per quattro millenni: ricercatori hanno identificato la malattia come causa di morte su corpi sepolti circa 3800 anni fa. Negli ultimi tempi si è fatta rara. Tra il 2010 e il 2015, 3248 casi, di cui 584 mortali, sono stati registrati nel mondo, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). 

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