Tumori, tra 20 anni serviranno il 50% di chemio in più. Lancet: riorganizzare l'assistenza

3 Minuti di Lettura
Giovedì 9 Maggio 2019, 19:53 - Ultimo aggiornamento: 19:55

L'invecchiamento della popolazione e la maggiore diffusione di alcuni fattori di rischio porteranno a un sempre maggiore tasso di tumori nel mondo, e di pari passo crescerà il bisogno di chemioterapie. Tra il 2018 e il 2040, indica uno studio pubblicato dalla rivista Lancet Oncology, il numero di pazienti che richiederanno la chemioterapia ogni anno passerà infatti da 9,8 milioni a 15 milioni, un'ondata che potrà essere affrontata solo con un adeguamento del personale. I ricercatori dell'australiana University of South Wales hanno incrociato le indicazioni delle linee guida in campo oncologico con i dati sulle caratteristiche dei pazienti e sui tumori in Usa e Australia, calcolando la percentuale dei nuovi casi verranno diagnosticati negli anni futuri che avranno bisogno della chemioterapia.

Tumore all'ovaio, trovato il sistema per bloccare le recidive

 


Due terzi dei nuovi pazienti saranno in Paesi a basso e medio reddito. La ricerca ha stimato inoltre che per far fronte alle terapie si dovrà passare dai 65mila operatori attuali a 100mila. «L'aumento dei casi di cancro è di sicuro una delle maggiori crisi sanitarie di oggi», afferma Brooke Wilson, uno degli autori. «Servono urgentemente - aggiunge - strategie per adeguare il personale sanitario e permettere l'erogazione sicura dei trattamenti ai pazienti futuri. I Paesi e le istituzioni dovrebbero usare i nostri dati per stimare la loro necessità futura di operatori sanitari e chemioterapie, e pianificare strategie nazionali, regionali e globali per assicurare un accesso universale a questi trattamenti».

Infarto, terapia genica made in Italy ripara il cuore cancellando le cicatrici

Un appello per una visione più ampia delle direttrici della lotta al cancro e sulle implicazioni economiche, sociologiche ed etiche della fine del tumore inteso come malattia incurabile è venuto oggi anche da Firenze, dove si sta tenendo il Cracking Cancer Forum. I promotori, Ispro e altri soggetti istituzionali, chiedono «un nuovo modo di combattere il cancro, che metta insieme non solo i medici oncologi addetti ai lavori ma anche esperti di comunicazione, sociologi, antropologi, pazienti e società civile».

Tumori, nuova sfida con l'immunoterapia anche per i malati “resistenti”

Allo scopo è stata presentato un manifesto che esprime un patto contro il cancro sul quale tutto il Paese si può impegnare, nelle sue forze politiche, sociali, accademiche, associative, sanitarie, professionali informative ed educative.
Il documento contiene dieci punti qualificanti, «per avviare - spiegano i promotori - una nuova unità di intenti tra tutti coloro che sono coinvolti nella sfida rappresentata dalla malattia oncologica».

© RIPRODUZIONE RISERVATA