Il problema, sottolinea Roberto Palumbo, direttore dell'unità di nefrologia dell'ospedale Sant'Eugenio di Roma, riguarda anche l'Italia, dove troppo spesso si arriva tardi dallo specialista che può 'salvare' il rene. «ll rene è un organo poco conosciuto e raccontato - afferma Palumbo -.
In Italia la malattia renale cronica colpisce un numero enorme di persone, si stima intorno a 2,2 milioni, ma di questi il 60% non sa di averla, mentre il 40% dei pazienti arriva troppo tardi dal nefrologo. Questo ha ricadute tragiche cliniche, sociali ma anche economiche, se si pensa che la malattia costa l'1-1,2% del Pil nazionale». «Per difendere i propri reni l'arma da usare è la prevenzione, spiega l'esperto. "Un esame delle urine ogni due anni dovrebbe essere la routine - insiste Palumbo - per intercettare i primi segni di una possibile malattia. ci sono poi delle categorie a rischio che vanno seguite, chi ha la pressione alta, malattie metaboliche, stili di vita sbagliati con sovrappeso o obesità, o chi ha malattie cardiovascolari. Sarebbe importante che tutte le regioni avessero dei piani per la prevenzione, ma solo poche li hanno adottati».