Lo rivela un'indagine di Iqvia condotta su un campione di 1.000 italiani. Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nel mondo, cui viene correlato il 31% dei decessi. Anche in Europa le principali cause di morte sono aterosclerosi e attacco ischemico, pari negli over 75 al 42% delle donne e al 38% degli uomini. L'ipercolesterolemia si colloca tra i principali fattori di rischio cardiovascolare, e la prevenzione primaria - come recentemente ribadito dalle nuove linee guida Esc/Eas - rappresenta il primo passo per la gestione delle dislipidemie, andando ad agire sui fattori modificabili quali stile di vita e alimentazione.
«La consapevolezza degli italiani sulle tematiche cardiovascolari - spiega Isabella Cecchini, Head of Primary Market Research Iqvia - sta aumentando negli ultimi anni.
Tra gli intervistati emerge una diffusa conoscenza sui rischi dell'ipercolesterolemia e sulle principali cause, identificate negli stili di vita in primis ( alimentazione e sedentarietà) e nella familiarità. Tuttavia, la conoscenza è generica e la percezione del proprio rischio di ipercolesterolemia è molto bassa. Abbiamo infatti rilevato una bassa conoscenza dei valori soglia e dei propri valori e una diffusa sottovalutazione del rischio personale. Si conferma la necessità di rafforzare la percezione del rischio personale legato al colesterolo alto, in particolare del ruolo del colesterolo Hdl e Ldl e delle possibilità di prevenzione, così da favorire stili di vita salutari».