Colesterolo, il 90% degli italiani lo temono ma solo 6 su 10 fanno le analisi

Colesterolo, il 90% degli italiani lo temono ma solo 6 su 10 fanno le analisi
2 Minuti di Lettura
Venerdì 13 Settembre 2019, 22:56
Gli italiani identificano i livelli di colesterolo alto tra i primi 3 fattori di rischio cardiovascolare, dopo l'ipertensione e al pari dell'iperglicemia. Oltre il 90% degli intervistati ritiene infatti il colesterolo alto rischioso o molto rischioso. Ma nonostante vi sia una diffusa conoscenza sul tema, solo 6 intervistati su 10 hanno fatto un controllo nell'ultimo anno: di questi, il 61% non ricorda i propri valori e oltre un terzo di chi li ricorda ha un'errata percezione del proprio rischio: dichiara di avere il colesterolo nella norma, ma cita valori sopra soglia.

Lo rivela un'indagine di Iqvia condotta su un campione di 1.000 italiani. Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nel mondo, cui viene correlato il 31% dei decessi. Anche in Europa le principali cause di morte sono aterosclerosi e attacco ischemico, pari negli over 75 al 42% delle donne e al 38% degli uomini. L'ipercolesterolemia si colloca tra i principali fattori di rischio cardiovascolare, e la prevenzione primaria - come recentemente ribadito dalle nuove linee guida Esc/Eas - rappresenta il primo passo per la gestione delle dislipidemie, andando ad agire sui fattori modificabili quali stile di vita e alimentazione.

«La consapevolezza degli italiani sulle tematiche cardiovascolari - spiega Isabella Cecchini, Head of Primary Market Research Iqvia - sta aumentando negli ultimi anni.
Tra gli intervistati emerge una diffusa conoscenza sui rischi dell'ipercolesterolemia e sulle principali cause, identificate negli stili di vita in primis ( alimentazione e sedentarietà) e nella familiarità. Tuttavia, la conoscenza è generica e la percezione del proprio rischio di ipercolesterolemia è molto bassa. Abbiamo infatti rilevato una bassa conoscenza dei valori soglia e dei propri valori e una diffusa sottovalutazione del rischio personale. Si conferma la necessità di rafforzare la percezione del rischio personale legato al colesterolo alto, in particolare del ruolo del colesterolo Hdl e Ldl e delle possibilità di prevenzione, così da favorire stili di vita salutari». 


 
© RIPRODUZIONE RISERVATA