Tra gli altri, vi prenderanno parte Joseph LeDoux, neuroscienziato di fama mondiale, docente del Center for Neural Science della New York University, Mark Solms, neuroscienziato e docente di Neuropsychoanalysis alla Cape Town University e Stefano Bolognini, psicoanalista e past President dell'International Psychoanalitical Association (IPA). Il Congresso si occuperà di come ansia, fobie, angoscia, paura, attacchi di panico possano emergere nell'interazione tra soggetto e ambiente, affrontando il trattamento delle varie forme di ansia e i diversi tipi di intervento, sia farmacologici che psicoterapeutici. «La maggiore conoscenza delle origini dell'ansia e della paura all'interno delle funzioni corticali di pensiero, attenzione e memoria, consente il miglioramento dei trattamenti che potranno sempre di più adeguarsi alle caratteristiche della specifica disfunzione dei circuiti neuronali di un particolare individuo.
Attraverso i biomarkers di brain imaging sarà possibile identificare sempre più precisamente il disturbo, evitando farmaci che creano ottundimento», afferma LeDoux. Secondo Stefano Bolognini «l'ansia, e poi l'angoscia che ne è l'ulteriore involuzione quantitativa, sono il risultato di una opposizione del soggetto a sentire e vivere i propri sentimenti; i quali “premono” ai confini dell'Io, e generano il vissuto dell'ansia, che si configura come un stato di tensione spiacevole aspecifica».