Macerata, Morden Gore: «Avevo proposto una manutenzione ogni quattro o cinque anni»

Morden Gore: «Avevo proposto una manutenzione ogni quattro o cinque anni»
Morden Gore: «Avevo proposto una manutenzione ogni quattro o cinque anni»
di Giulia Sancricca
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Mercoledì 8 Maggio 2024, 04:40 - Ultimo aggiornamento: 11:52

MACERATA Da un lato ne evidenzia la resistenza e dall’altro ricorda di aver proposto una manutenzione della sua opera ogni quattro o cinque anni. Più volte nominato nel dibattito politico sul degrado della galleria del parcheggio Centro storico, ora è l'artista Morden Gore a dire la sua.

«Dal mio punto di vista - dice - un'opera pubblica che per sei anni ha resistito agli atti vandalici può essere considerata una eccezione. Trovo un incredibile senso civico dei maceratesi e di chi frequenta la città e un sorprendente rispetto verso le opere di street art che ho realizzato. Sono diversi mesi che non attraverso la galleria, non conosco quindi lo stato attuale, se è stata deturpata da scritte o meno, ma fino ad allora avevo notato solo qualche pedata dei ragazzi che fanno parkour: nulla che una spugna umida non avrebbe facilmente tolto».

L’esortazione

Allora il suo è quasi un invito: «“Muri puliti, popolo muto” recitava una scritta apparsa qualche anno fa sulla parete di un palazzo e che mi trova totalmente d’accordo. È una forma d’espressione che viene dal basso, la comunicazione di chi non ha altri mezzi per farsi sentire, dalle frasi d’amore, alle scritte degli ultras fino a quelle politiche.

Se poi queste appaiono sopra una mia opera potrei sistemarla senza problemi se si ritiene necessario». Dunque non dovrebbe essere un problema nemmeno ripristinare l’opera in galleria dove il giallo ha perso la sua vivacità per via dello smog e non mancano impronte di scarpa e qualche scritta. «Avevo proposto un programma di manutenzione ogni quattro o cinque anni per le opere più importanti, ma dipende dalla sensibilità delle amministrazioni che spesso tendono a non dar valore a quanto fatto dalla precedenti».

Un altro problema a cui il capoluogo è costretto a far fronte è quello dei graffiti, più volte si è parlato di individuare un luogo dove dare libero sfogo alla fantasia di chi imbratta: «Il luogo c’era - ricorda - ed era la Terrazza dei Popoli dove io e altri writer venuti da tutta Italia abbiamo dipinto per anni rinnovando sempre il look di quello spazio pubblico, ma da un po’ sono stati abbattuti dei muri e ridipinto le pareti di un anonimo grigio, una scelta politica di dubbia capacità intellettiva».

Le norme

Allora l’artista entra nel merito delle norme: «La linea dura del governo centrale sul tema dell'espressione e dell’eventuale dissenso, si riflette anche sulle decisioni delle amministrazioni locali senza rendersi conto che ottengono l’effetto contrario, incattivendo gli animi». Morden Gore riflette allora sul ruolo sociale della street art: «È espressione creativa e culturale, per lo meno quella pura, a volte con risvolti politici, di critica al potere e all’ingiustizia sociale. Nel corso degli anni è diventata anche uno strumento di rigenerazione urbana nei quartieri periferici, troppo spesso solo di facciata però, non accompagnando gli interventi pittorici con servizi essenziali per i bambini e i giovani, come spazi verdi condivisi, biblioteche e ludoteche. Nei lavori su commissione noi artisti dovremmo mantenere sempre un equilibrio tra il senso e l’estetica, tra la nostra poetica e il volere del cliente che sia pubblico o privato, senza svenderci, ma troppo spesso vedo uno sbilanciamento verso il facile guadagno. Questo aspetto sta facendo perdere peso a questa forma d'arte».

Il ritorno

La sua opera nella galleria non è l'unica realizzata a Macerata. Crede che ci possano essere altre occasioni per tornare a realizzare dei lavori nel capoluogo? «Me lo auguro. Macerata è pur sempre la mia città anche se non ci vivo più. Negli ultimi tre anni la mia vita è cambiata radicalmente e ho diminuito la produzione artistica su grande scala, ma sto realizzando comunque diversi progetti in Italia e all'estero. Sto dedicando più tempo allo studio e alla ricerca di nuove soluzioni, miscelando diverse discipline e tecniche, indagando anche interazioni con la tecnologia. Sono molto curioso, mi annoio facilmente e non mi fossilizzo mai sullo stesso stile. Ogni composizione è frutto di una analisi attenta, ma anche di intuizioni casuali. Quando questi due aspetti si incontrano e trovano la completa armonia so che è il momento di prendere le vernici. Spero presto a Macerata. Intanto - conclude - chi vuole conoscere le mie opere può sbirciare sulla mia pagina Instagram».

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