Macerata, contrasto alle infiltrazioni mafiose: più controlli nei cantieri del cratere, pronta una task force

Contrasto alle infiltrazioni mafiose: più controlli nei cantieri del cratere
Contrasto alle infiltrazioni mafiose: più controlli nei cantieri del cratere
di Mauro Giustozzi
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Martedì 7 Maggio 2024, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 13:39

MACERATA Una task force per combattere il rischio di infiltrazioni malavitose e mafiose nella ricostruzione post sisma. Un tavolo di lavoro che mette assieme prefetti, Dia, forze dell’ordine e di tanti soggetti interessati da appalti e cantieri che si apriranno nelle aree colpite dal terremoto. Il prefetto di Macerata, Isabella Fusiello, ha ospitato un incontro operativo al quale hanno preso parte Guido Castelli, commissario straordinario per la riparazione e la ricostruzione sisma 2016, il prefetto Paolo Canaparo, direttore della Struttura per la prevenzione antimafia del Ministero dell’Interno, il generale Michele Carbone, direttore della Dia, Stefano Delfini, direttore del Servizio analisi criminale della direzione centrale della polizia criminale, oltre ai vertici delle forze dell’ordine locale e rappresentanti dell’Ast Macerata.

Il summit

È stata l’occasione per compiere una ricognizione dello stato degli accessi nei cantieri, per rafforzare l’attività di prevenzione anche attraverso una programmazione coordinata dell’attività ispettiva. «Gli accessi ispettivi nei cantieri devono essere intensificati questa è la nostra volontà - ha detto il prefetto Paolo Canaparo - garantendo la celerità dei lavori nel rispetto della legalità.

Contro le infiltrazioni mafiose ma anche tutelando la sicurezza dei lavoratori che operano nei cantieri. Qui è presente il più grande cantiere d’Europa e serve grandissima attenzione e collaborazione con tutti gli attori istituzionali, in primis con il commissario alla ricostruzione con il quale stiamo avviando iniziative specifiche per condividere il patrimonio informativo il che ci consentirà di agire più velocemente in sede di controllo. In questo momento non ci sono allarmi di infiltrazioni mafiose nei territori, ma l’attenzione deve essere sempre alta».

La sinergia

Il senatore Guido Castelli ha ribadito l’importanza di questa collaborazione istituzionale su prevenzione antimafia e sicurezza del lavoro nei cantieri aperti per la ricostruzione. «Assieme al prefetto Canaparo – ha affermato il commissario - è stato deciso di visitare tutte le prefetture del territorio inserite nel cratere sisma per avere un quadro complessivo di tutto quello che legge prevede per poter arginare ogni rischio, anche solo teorico, di infiltrazioni mafiosa e diffusione criminale. È il momento di utilizzare tutti gli strumenti proprio perché la ricostruzione ha segnato un cambio di passo e questo è il momento in cui può esserci un grande flusso di imprese che possono giungere da ogni parte d’Italia. Abbiamo messo in campo una piattaforma di raccolta di tutti i dati della ricostruzione privata, la condivideremo con la Dia, il Ministero degli Interni e le forze dell’ordine e abbiamo fatto il punto sulle modalità attuative del badge e del settimanale di cantiere. Sullo stato della ricostruzione nel 2023 si è registrato il record delle liquidazioni fatte per le imprese che lavorano nel cratere sismico per un miliardo e 300 milioni».

I fondi

Infine il direttore della Dia, Michele Carbone, ha detto che «le Marche non sono diverse da altre zone d’Italia dove fondi pubblici vengono indirizzati per questo genere di interventi: mafie e criminalità organizzata di solito seguono la scia del denaro, quindi lo scopo di questo incontro è definire i controlli che devono essere attuati sia a monte che a valle della ricostruzione. A monte per quanto riguarda le interdittive antimafia, e quindi impedire a ditte non solo locali ma che vengono dal resto d’Italia, di essere aggiudicatarie di appalti pubblici e poi effettuare controlli sui cantieri aperti. Non solo come antimafia ma anche a tutela della sicurezza e del lavoro irregolare nei cantieri: man mano che saranno messi a disposizioni i fondi bisognerà accelerare i controlli senza tuttavia andare ad incidere sui tempi dei lavori».

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