Papillomavirus, chi lo contrae aumenta le probabilità di essere infertile

Papillomavirus, chi lo contrae aumenta le probabilità di essere infertile
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Venerdì 10 Luglio 2020, 15:13

Come se non bastassero i problemi legati alle infezioni ai gentiali dovute al papilloma virus (Hpv), incombe, nei confronti dell'uomo anche la minaccia dell'infertilità. Benzina sul fuoco, se si aggiunge che in estate i rischi abbondano, a causa di comportamenti meno severi e rapporti non protetti.

«L'Hpv si lega agli spermatozoi, ne riduce la capacità fecondante», spiega il professor Salvatore Sansalone Specialista in Andrologia all'Università di Tor Vergata, a Roma. Non si tratta, dunque, soltanto di una spiacevole infezione, i ceppi 6 e 11 pur a basso potenziale oncogeno sono responsabili, però, di circa il 90% delle infezioni.

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A contrarre un'infezione nel corso della vita è una percentuale altissima di uomini, oscillante tra il 65 e il 70% del totale e molti studi hanno ormai verificato la presenza del Dna del virus nel liquido seminale.

Naturalmente le patologie viariano dalle situazioni asintomantiche - in cui il maschio è portatore sano ma funge da incubatore e trasmette la malattia  al partner - alle lesioni manifeste con condilomi, tumori e papillomi faringei. Si parla di cifre attorno al 10,1% nell’uomo contro il 3,4%nelle donne, con il 15-20% di questi che non riescono addirittura a procreare. 
 
I NUMERI Secondo uno studio apparso su Biomedical Research, su 229 campioni, il virus è presente nel 16,6% di questi. Anche quelli con con un solo ceppo e a basso rischio presentavano una viscosità alterata mentre quelli positivi a più ceppi presentavano ipospermia e altri fattori prognostici negativi. È di un altra ricerca, invece, il responso secondo cui il Papillomavirus risiede nel liquido seminale nel 11,4% nella popolazione generale, rendendone infertile il 20,4%.
 
«Già lo scorso anno l’OMS aveva diffuso i numeri delle Infezioni sessuali calcolandone un milione di casi ogni giorno nel mondo», prosegue Sansalone. E non si tratta soltanto di giovanissimi, sebbene il 15-20% dei teenager confonda ancora la contraccezione con la prevenzione delle infezioni trasmesse sessualmente. La pillola, in sostanza protegge contro le gravidanze indesiderate, ma non può essere barriera efficace contro clamidia, papillomavirus e sifilide, riespolsa negli ultimi anni. La fascia più fragile, per la frequenza dei rapporti è quella tra i 20 e i 30 anni, ma è bene precisare che per l'Hpv oggi esiste un vaccino che permette alle ragazze di mettersi al riparo dai rischi relativi a condilomi e tumori alla cervice uterina e dell'anno. La cura, pur da poco, è consigliata anche per gli uomini. 

Contro i luoghi comuni, oltre che nei casi di relazioni con partner diversi dagli abituali, il preservativo resta strumento altamente consigliato per i rapporti orali, veicolo gettonato per sifilide e gonorrea. 

Tra le infezioni sessualmente trasmesse, solo l'Hiv è in calo. Sono addirittura raddoppiati negli ultimi quattro anni  i casi di sifilide, come sottolineato dall’Italian Conference on Aids and Antiviral Research e da società scientifiche come Adoi, l’Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani.
 
Ma cosa si intende esattamente per papilloma virus? Ne esistono più di cento ceppi di virus Hpv che vengono trasmessi sessualmente o attraverso qualsiasi contatto di pelle nell’area genitale. Quelli a basso rischio causano principalmente la formazione di verruche su genitali, ano, bocca e gola, mentre i ceppi ad alto rischio, come il 16 e il 18, sono associati a tumori. Questa tipologia di infezione si trasmette attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale tramite lo sperma, la secrezione pre-spermatica, le secrezioni vaginali, la saliva, o con il contatto diretto della pelle nella zona genitale, delle mucose genitali, anali e della bocca. Ma non finisce qui. Altra via di di ingresso nell’organismo è il sangue (ferite aperte e sanguinanti, scambio di siringhe, tatuaggi, piercing eseguiti in ambienti non adeguati) e con il passaggio dalla madre al nascituro durante la gravidanza, il parto o l’allattamento.
 


 

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