Lina Wertmuller:
«Io litigo con il sonno»

(foto da anoilaparola.it)
(foto da anoilaparola.it)
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Lunedì 29 Aprile 2013, 16:11 - Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 17:00
ROMA Oggi le sono sufficienti 6 ore di sonno. Ma un tempo solo 3. E' insonne dalla nascita la regista Lina Wertmuller che, nonostante le 84 primavere, vive il poco sonno non come una malattia,
bensì come una fortuna: vive a pieno regime, come fosse una «doppia vita».
Prima donna in assoluto a ricevere la nomination agli Oscar con «Pasqualino Settebbellezze», Lina è nata a Roma il 14 agosto 1928 da padre lucano e madre romana. Discende da una nobile famiglia svizzera e il suo nome completo è Arcangela Felice Assunta Wertmuller von Elgg Español von Braueich.

Cosa rappresenta per lei la notte?

La notte è il regno del mistero e dell’amore e dormire è tempo perso. Il mondo cambia pelle ogni ora e il concetto di bellezza si trucca, si strucca, si tinge i capelli, li allunga e li taglia. Oramai è impossibile cristallizzare il concetto di bellezza. Così come a me è da sempre stato impossibile andare al letto e addormentarmi senza avere prima letto un libro.

Per conciliarle il sonno?

Mai. I libri mi hanno fatto sempre compagnia. Tanto che nella mia vita ho divorato intere biblioteche.

Sul suo comodino che libro ha ora?

Uno di Pasquale Festa Campanile che non leggevo da anni. È caduto dalla libreria e mi è venuta voglia di tornare a leggerlo. Ma mi piace molto Andrea Camilleri, che trovo un narratore adorabile e rileggo spesso.

Da bimba, com'era?

A differenza di mio fratello Enrico, biondo con gli occhi azzurri, io ero una brunetta con gli occhi neri e con quell’eccesso di vitalità, che, a quanto mi riferiscono testimoni attendibili, spinse subito mia nonna paterna a dire di me «questa è speciale»: ero una rompiscatole fin da piccolissima. Non stavo ferma un momento, scalciavo, piangevo, strillavo e, soprattutto la notte, non dormivo. Un aspetto, questo, che si è trasformato in una consuetudine per tutta la vita! Tenendo conto che per quasi tutti i miei ormai parecchi anni, ho dormito in media tre o al massimo quattro ore per notte, posso ritenere di aver vissuto quasi il doppio!.

Ha fatto mai pisolini pomeridiani?

Ho sempre dormito bene, ma poco, e non mi è stato di alcun peso. Mi sveglio presto, appena dopo le sei (a volte adesso anche alle 7 e mezza), ed entro subito in azione. Riposare di pomeriggio so cosa voglia dire solo da qualche anno a questa parte. In gioventù non ho mai ceduto alla pennichella, che invece a volte faccio dopo aver pranzato.

Cosa fa del tempo che guadagna dal sonno?

L'ho sempre diviso fra lavoro, molto lavoro, e divertimento. La mia insonnia non è una malattia, ma una scelta. Non ricordo di essermi mai ritrovata a contare le pecore. Neppure a girarmi tra le coperte con gli occhi sbarrati. Tantomeno a telefonare a qualcuno, anche se avrei potuto chiamare Federico Fellini che, insonne, amava guardare i film di notte, come Carlo Verdone, Ettore Scola o Monica Vitti. Piuttosto qualche anno fa avevo preso l’abitudine a bermi un bicchiere di latte, a ridosso del sonno. Ma per il sapore, non per conciliare il sonno.
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