Coronavirus, nella fase 2 ecco cosa servirà per uscire di casa

Coronavirus, nella fase 2 ecco cosa servirà per uscire di casa
di Valentina Arcovio
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Martedì 21 Aprile 2020, 08:03 - Ultimo aggiornamento: 22 Aprile, 10:40

ROMA La nostra vita post-Covid non sarà più la stessa, almeno fino a quando il virus non scomparirà o fino a quando non avremo un vaccino per prevenirlo. Questo significa che la fine della quarantena dovrà avvenire, per quanto ci è possibile, in sicurezza. Per questo sono stati previsti una serie di strumenti e di misure che ci consentiranno di limitare i nuovi contagi e di evitare lo scoppio di nuovi focolai che possano dare il via a una seconda ondata epidemica in Italia. Dalla nuova applicazione per smartphone «Immuni» ai test sierologici, dai tamponi diagnostici all’uso delle mascherine, fino alla vaccinazione antinfluenzale per evitare situazioni che potrebbero confondere nel prossimo autunno. Queste sono solo alcune delle strategie oggi note che, se non elimineranno il problema Covid-19, contribuiranno a limitarne la gravità e a cui ci converrà fare presto l’abitudine.

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La app
Registrerà gli spostamenti

La app «Immuni» è l’applicazione per smartphone scelta per tracciare i movimenti delle persone. Si potrà scaricare su base volontaria (anche se si stanno ipotizzando possibili limitazioni agli spostamenti per chi non la userà) e in maniera gratuita. Sarà disponibile per tutti dai primi di maggio. L’applicazione consente di rilevare la vicinanza tra due smartphone entro un metro e ripercorrere a ritroso tutti gli incontri di una persona risultata positiva al Covid-19. La app conserva sullo smartphone anche una lista di codici identificativi anonimi di tutti gli altri dispositivi ai quali è stata vicino. Infine, contiene un diario clinico con tutte le informazioni più rilevanti del singolo utente. 

Gli esami
Test sierologici e tamponi

I test sierologici per il Covid-19 sono esami con cui si ricerca la presenza di anticorpi nel sangue e che dovrebbero definire se il nostro organismo è entrato in contatto con il virus, anche nel caso dei pazienti asintomatici. Possono quindi aiutare a capire chi e quante persone potrebbero aver sviluppato l’immunità, anche se non è chiara la sua durata. Al momento sono partiti solo progetti pilota. I tamponi continueranno comunque a essere importanti perché rimangono l’unico strumento per verificare con affidabilità se una persona è stata contagiata o meno. Intercettare i nuovi contagi può essere fondamentale per la prevenzione dell’insorgenza di nuovi focolai.

Le protezioni
Prima regola: distanziamento 

Finché il virus non scomparirà o non avremo un’arma per prevenirlo i cittadini italiani dovranno imparare a proteggere sé stessi e gli altri con una serie di semplici misure di prevenzione. La prima è quella del distanziamento fisico, cioè dello stare distante gli uni dagli altri per almeno 1 metro. Va da sé che bisognerebbe evitare di formare aggregamenti sociali. Inoltre, si consiglia di fare sempre attenzione a lavare bene e spesso le mani, usando anche gel igienizzanti; di tossire in un fazzoletto o, in assenza, all’interno del proprio gomito. Infine, ogni volta che si esce di casa si dovrebbe indossare correttamente una mascherina protettiva, facendo attenzione a coprire bene naso e bocca.

Il vaccino
Obbligatorio l’antinfluenzale

Per evitare il sovrapporsi di casi di Covid-19 e di casi di influenza stagionale, il prossimo autunno si consiglia la vaccinazione antinfluenzale. Questo aiuterà sia a liberaremedici e strutture sanitarie dalle complicanze derivanti dalla classica influenza, sia a evitare confusione tra le due infezioni, i cui sintomi possono essere molto simili. A questo proposito la Regione Lazio ha previsto l’obbligo della vaccinazione antinfluenzale e anti-pneumococcica, per le persone con un’età superiore ai 65 anni e per il personale sanitario. Nella stessa ordinanza si raccomanda fortemente la vaccinazione antinfluenzale ai bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni d'età. 
 

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