Coronavirus, Euro in moneta trasmette meno batteri delle banconote: il rame contenuto ha proprietà antibatteriche

Coronavirus, Euro in moneta trasmette meno batteri delle banconote. Il rame contenuto ha proprietà antibatteriche
Coronavirus, Euro in moneta trasmette meno batteri delle banconote. Il rame contenuto ha proprietà antibatteriche
di Paolo Travisi
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Lunedì 20 Aprile 2020, 16:54 - Ultimo aggiornamento: 19:09

Mentre i pagamenti con carte e smartphone guadagnano sempre più terreno rispetto al più tradizionale contante, un recente studio tedesco promuove la moneta, a strumento più sicuro per frenare la diffusione di patogeni. Ed in un momento di attenzione globale alla riduzione del contagio da coronavirus, anche un uso consapevole dei soldi può essere d'aiuto. L'ipotesi scientifica proviene dalla Clinica Universitaria di Amburgo-Eppendorf, dove il professor Johannes Knobloch ha condotto uno studio sulle monete Euro, da 5 e 50 centesimi, un euro e il taglio in banconota da 5 euro.

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Alla base dello studio, la composizione del metallo nelle monete prese in esame, composte per almeno il 75% da rame. Questo prezioso elemento, infatti, ha delle note proprietà antibatteriche, che potrebbero avere un ruolo importante nel freno alla diffusione dei batteri attraverso i pagamenti che passano di mano in mano. Monete più sicure delle banconote dunque, stando allo studio tedesco, che ha preso in esame due batteri responsabili di infezioni, stafilococco aureo ed enterococcus faecalis, contaminando le superfici di monete, banconote da 5 euro e oggetti in ceramica, tutti ricontrollati dopo 24 ore. Un arco di tempo sufficiente per verificare il moltiplicarsi di microrganismi presenti su di esse.

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E le ipotesi dei ricercatori sono confermate dall'esito dello studio che ha rilevato una diminuzione tra il 98,7 e il 99,5% dello stafilococco aureo e tra il 96,8 e il 99% dell'enterococcus faecalis, mentre la quantità dei batteri su banconote era pressoché identica a quella sulla ceramica usata come esperimento di controllo.
«A differenza delle banconote, le monete contenenti rame mostrano un'apprezzabile attività antimicrobica, ma nella maggior parte degli esperimenti, i batteri non sono stati eliminati del tutto, dunque anche le monete possono essere veicoli di trasmissione di microbi» sostengono i ricercatori tedeschi che avrebbero dovuto presentare lo studio all'European Congress on Clinical Microbiology and Infectious Diseases cancellato a causa della pandemia.

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Ma c'è una precisazione da fare sui microrganismi utilizzati nella ricerca: batteri e non virus. Un elemento fondamentale, sottolineato anche dagli autori, è che i microrganismi utilizzati in questo studio erano batteri e non virus, dunque tra banconota e moneta, non c'è nessuna differenza dimostrata in laboratorio in merito alla diffusione del Covid-19. 
 

 

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