Il cardiologo Volpe:«Da soli
non cambiate la terapia»

Il cardiologo Volpe:«Da soli non cambiate la terapia»
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Lunedì 22 Aprile 2013, 15:55 - Ultimo aggiornamento: 16:04
ROMA Arriva il caldo e i pazienti che soffrono di ipertensione arteriosa devono stare particolarmente attenti.
La vasodilatazione cutanea, la ridistribuzione del sangue ed eventualmente la disidratazione modificano i valori della pressione. Il primo accorgimento è di rivolgersi al medico, se si avvertono sintomi mai avuti in precedenza o per variazioni di ‘minima’ e ‘massima’ molto evidenti, dopo aver fatto almeno un paio di misurazioni consecutive a qualche ore di distanza.

A Massimo Volpe, Presidente della Società Italiana dell'Ipertensione Arteriosa (SIIA), abbiamo chiesto i consigli su come comportarci con l’arrivo della bella stagione.

Cosa devono fare gli ipertesi quando le temperature iniziano a salire?


«In tutte le persone il caldo provoca l’abbassamento della pressione. Chi soffre di ipertensione deve andare dal proprio medico, per capire se è il caso di modificare la terapia».

Bisogna sempre cambiarla?

«Lo decide lo specialista sulla base della specifica situazione del paziente. Si sconsiglia vivamente di autoridursi i farmaci sulla base di uno o due valori più bassi riscontrati nella misurazione. E’ un errore il ‘fai da te’ con le terapie mediche».

Quali accorgimenti bisogna avere con i farmaci?

«La regola generale è tenerli lontani dal caldo. In questo caso va posta ancora più attenzione. Devo star ben lontani dal sole e dalle fonti di calore. In un apposito armadietto».

Quali altre regole devono seguire i pazienti?

«Sicuramente bere in maniera adeguata, poiché nei periodi di caldo intenso si può sudare molto con perdita di liquidi ed elettroliti e c’è il rischio di disidratazione. Poi fare pasti piccoli e frazionati, dando spazio a frutta e verdura. Inoltre non va dimenticata l’attività fisica moderata nelle ore più fresche della giornata».

Si parla di caldo e si pensa al mare. E chi invece trascorrerà periodi di ferie in montagna?

«Ugualmente rivolgersi al proprio medico per un aggiustamento della terapia ma in senso opposto. La montagna fa aumentare la pressione arteriosa sia ai ‘normotesi’ sia agli ‘ipertesi’. Questi ultimi dovranno, eventualmente, rivedere il trattamento».

An.Cap.
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